In occasione delle Final Four di EuroLeague, a Belgrado sono arrivate le figure di spicco del basket europeo. Il CEO di EuroLeague Jordi Bertomeu è uno di loro.
Secondo il giornalista di BeIN Sports Turkey Ismail Senol, ieri mattina il CEO di Eurolega ha invitato 9 giornalisti a una colazione dove ha tenuto una breve chiacchierata.

Bertomeu ha condiviso le squadre considerate per la Wild Card per la prossima stagione di EuroLeague 2022/23. I club provengono da Spagna, Lega Adriatica e Turchia, afferma il giornalista sul suo account Twitter.
Il candidato turco è la finalista di EuroCup, Frutti Extra Bursaspor, sostiene il giornalista. Bertomeu ha anche osservato che sarebbe necessario un budget di almeno 7 milioni di euro affinché il club partecipi al massimo livello della competizione europea di basket. Valencia e una "perdente" di Lega Adriatica sarebbero candidate più accreditate a ottenere la wild card.

L'alto dirigente della lega ha anche rivelato che il formato EuroCup che ha debuttato quest'anno con partite a eliminazione diretta durante ogni turno dei playoff rimarrà anche per la prossima stagione con il requisito di budget minimo di 2,5 milioni di euro.

È stato condiviso anche un possibile sviluppo interessante. Con la ristrutturazione dello stadio Santiago Bernabeu di Madrid, Bertomeu crede che l'EuroLeague potrebbe ospitare una Final Four nello stadio una volta terminata la costruzione. Il giornalista nota che l'amministratore delegato di EuroLeague aveva già avuto l'idea di giocare le partite più importanti allo stadio, ma la sua idea è stata respinta all'epoca.

Secondo le informazioni condivise da Seol su Twitter, Bertomeu ha spiegato ai giornalisti che il budget medio delle squadre di EuroLeague è di 24 milioni di euro.

Si sta prendendo seriamente in considerazione anche un Salary Cap. L'obiettivo di EuroLeague è averlo al 60-65% del budget della squadra.
Attualmente alcuni club, sempre secondo il CEO, avrebbero un monte stipendi del 150% superiore ai ricavi.
Bertomeu al momento non avrebbe idee sulla sua successione né sul suo destino dentro l’organizzazione, ma si direbbe amareggiato dalla rottura del fronte dei club emersa anche nell’ultima votazione sui criteri di classifica.
In merito all’esclusione del Cska la parola chiave sarebbe: «forza maggiore». Ma il club dovrebbe restare azionista con diritto di voto.

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