Alessandro Pajola è stato sentito da Andrea Tosi per la Gazzetta dello sport. Un estratto dell'intervista.

"La Virtus mi seguiva da tempo, io ci tenevo perché era una soluzione vicina a casa. Poi è successo che alle finali nazionali dell'Under 15 con la mia Stamura battemmo proprio la Virtus e io segnai 35 punti. Fu lì che Consolini, responsabile del settore giovanile, accelerò il mio passaggio a Bologna.
Lo spazio conquistato? Mi sono sempre allenato forte per farmi trovare pronto e vedevo, lavorando tanto, che a quel livello ci potevo stare. Poi mi sono messo a studiare Teodosic e Markovic: da Milos ho cercato di apprendere furbizia e trucchi, da Stefan la durezza mentale.
Per avere spazio in serie A le due qualità che occorrono sono fisicità e affidabilità. La Nazionale Under 19 che ha vinto l'argento al Mondiale 2017 ha messo in mostra molti ragazzi, io ero tra loro, che hanno tutto per sbocciare in A ma pochi ce l'hanno fatta. È stata un'occasione persa.
Sasha mi ha caricato a mille. Mi auguro di ripagare la sua fiducia e aggiungo che, essendo un ragazzo un po' all'antica, sono legato al culto delle bandiere. Mi piacerebbe diventare per la Virtus quello che Totti e Del Piero sono stati per la Roma e la Juventus"

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