Tanto bella e scintillante venerdì quanto brutta e stanca ieri, la Virtus è stata sconfitta in maniera netta da Milano, che si è presa il primo posto in classifica in campionato. Ma soprattutto, la squadra di Ettore Messina (fischiato dal suo ex pubblico) è sembrata una squadra rinata rispetto a quella di un mese fa, che aveva perso 9 partite in fila in Eurolega.

Davanti a 9457 spettatori - tra i quali non c'erano Massimo Zanetti e Luca Baraldi (influenzato) le chiavi della partita sono state molteplici. Una di sicuro è fisica: l’Olimpia ora - anche se non ancora al completo - ha recuperato parecchi giocatori ed è finalmente in buone condizioni fisiche. La Virtus, che aveva anche avuto 24 ore in meno per recuperare, ne ha invece troppi in cattive condizioni - da Hackett a Pajola, da Ojeleye a Shengelia, da Mickey a un Cordinier per il quale non c'è nemmeno la data del ritorno agli allenamenti - per pensare di poter reggere due partite “da Eurolega” in tre giorni. Visto il calendario, questa situazione non migliorerà, per cui bisognerà cercare di recuperare più giocatori possibile il prima possibile, cosa non facile visti i ritmi frenetici.

La seconda chiave è tattica. Milano per 32’ - poi è stato garbage time, onestamente - ha messo sul campo una difesa fantastica, negando qualsiasi tiro facile ai bianconeri, lasciando a Teodosic le sole conclusioni personali e togliendo dal campo praticamente tutti gli altri, a parte qualche sprazzo offensivo di Belinelli. Inoltre ha sfruttato ogni vantaggio tattico, dagli attacchi sistematici di Luwawu-Cabarrot su Belinelli al partitone di Davies, che ha abusato sia di Jaiteh che di Mickey. Nessuna contromisura pensata da Scariolo ha funzionato, anzi il tecnico bresciano è stato costretto a lasciare in campo l’eccellente Teodosic troppo (13’ in fila nel primo tempo, 27’ alla fine), trovandoselo comprensibilmente stanco e nervoso nel finale.

Infine, la questione numerica. Virtus-Milano, anche in campionato, è una partita di Eurolega. E soprattutto in vista di una probabile finale scudetto, avere a disposizione giocatori “da Eurolega” aiuta molto. L’impressione è che l’Olimpia - tra talento, esperienza e fisicità - ne abbia a disposizione di più, soprattutto nel reparto lunghi, dove anche ieri si è andati in grossa difficoltà. Certamente la condizione fisica della Segafredo - se non ci saranno altri problemi - è destinata a migliorare, e questo aiuterà moltissimo. Ma il problema strutturale sotto canestro resta. E potrebbe essere risolto solo da un intervento sul mercato, quello che Scariolo in maniera più o meno velata evoca a ogni intervista o conferenza stampa. In Eurolega i tempi per un trasferimento sono stretti, la deadline è lunedì. Per un’eventuale aggiunta da oltreoceano invece c’è ancora un mese di tempo.

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