Il CEO della Basketball Champions League ha parlato in conferenza stampa prima della finale della stagione 2019-20, in programma oggi ad Atene.
Ecco le sue parole sulla prossima stagione 2020-21, a cui parteciperà la Fortitudo.

Il nostro “Piano B” è stato già attivato la scorsa settimana, quando abbiamo annunciato il cambiamento del format per la regular season. Ci muoviamo ad un nuovo modello di 8 gironi da 4 squadre. Più flessibilità per le squadre – avremo 96 gare di regular season invece di 224. Meno gare, meno viaggi, meno sfide logistiche. Più flessibilità. Come ho già detto più volte: non ci stiamo muovendo con in mente di iniziare la stagione, ma per finirla.
Nessuno ha una sfera di cristallo per il futuro, ma implementando il nostro Piano B sappiamo di aver fatto un passo rilevante per avvicinarci all’obiettivo di completare la stagione.
Tutti i nostri club stanno affrontando queste circostanze dure. Sono assolutamente consapevoli che questo cambiamento fosse necessario. Ora stiamo parlando di come e se possiamo modificare la seconda fase, ma ci prenderemo del tempo per capire quale sia la soluzione migliore. Forse avremo più partite ed una formula diversa per recuperare alcune delle gare non giocate nella regular season, ma capiremo più avanti.
La crescita di BCL? La missione è quella di continuare a crescere e di rappresentare il maggior numero di leghe possibili in Europa. Non dimentichiamoci che abbiamo appena fissato il nuovo record negli ultimi 25 anni con 18 nazioni rappresentate nella prossima regular season. Raggiungeremo nuovi fan in nuovi paesi. Il basket europeo non può essere un affare per una manciata di club e basta. Il nostro focus è su di noi e sul nostro futuro. I nostri amici ad ECA hanno una filosofia diversa. Non è che ce ne sia una meglio dell’altra, sono semplicemente diverse. Noi crediamo nella crescita del basket europeo. Offriamo l’opportunità a più giocatori e club possibilità di giocare in Europa ad alto livello. Vogliamo aiutare le leghe nazionali ed i club a crescere. Non guardiamo ai brand, guardiamo al risultato del campo. Rispettiamo assolutamente che ci sia un’altra filosofia là fuori – bisogna solo decidere come uno vuole approcciare le competizioni per club in Europa. Vediamo che il nostro DNA e la nostra filosofia sono sempre più apprezzate e guadagnano credibilità.
Rimango esterrefatto che ci siano così tanti club in Europa che continuino a perdere ingenti somme di denaro. Non ha nessun senso commerciale per me e non è un modello di business perseguibile. È un segnale che la struttura del business del basket europeo richiedere una rivalutazione da parte di tutti, è molto chiaro.


https://www.youtube.com/watch?v=n_wMw9_SfiM&t=1553s

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