Luca Dalmonte è stato sentito da Repubblica, Stadio e Corriere di Bologna.
Un estratto delle sue parole.

Il perchè del ritorno - La trasparenza con cui mi è stata dipinta la situazione, unitamente alla mia volontà e al mio desiderio di proporre una Fortitudo che vuole darsi una luce diversa. Mi è stato esposto in modo molto onesto il progetto, c'era necessità di rimodellare aspetti che non hanno giovato alla Effe nel recente passato e portare più trasparenza, io ho sentito di voler farne parte.

Obiettivi - L'obiettivo è ricreare una credibilità più vicina alla dimensione Fortitudo. Vogliamo porci con la maggiore trasparenza e onestà possibili, presentandoci sempre con una bella faccia. Il primo traguardo che mi è stato dipinto è fuori dal campo, ricostruire l'immagine della Fortitudo. Sul piano sportivo serve equilibrio nel comunicare quel che si vuole ottenere, senza regalare ai tifosi obiettivi dopati e fuorvianti. Per me è una sfida e un onore accompagnare il desiderio di una società nuova di ritrovarsi, partendo da un obiettivo sportivo non iperbolico ma che sarà solo quello di spendere il meglio di tutti noi in ogni singolo passo dentro e fuori dal parquet. Anche nella fase di costruzione servirà trasparenza. Volutamente sarà una Fortitudo che cercherà di fare il meglio possibile in una stagione di assestamento e transizione. Un assestamento doveroso rispetto ad un movimento tellurico impor tante e necessario a recuperare i giusti equilibri. Sarebbe sbagliato comunicare all'esterno obiettivi irreali, irraggiungibili e non
funzionali per il prossimo futuro. È invece giusto avere la serenità, la trasparenza e il coraggio per dire che faremo di tutto e di più, lottando su ogni pallone, per prepararci al domani.


I giocatori - Si ripartirà dal desiderio di chiunque rimanga o arrivi per dare nuova luce alla Fortitudo. Una con equilibrio tra giocatori di talento che creano vantaggi palla in mano e altri chiamati a supportarne la qualità con blocchi, rimbalzi, aiuti. Tutti devono avere compiti ben definiti, accettarli e essere felici e rispettosi dei moli dei compagni. Per prima cosa creiamo il miglior gruppo possibile di italiani, i due americani verranno dopo a seconda delle caratteristiche che serviranno di più.

Fantinelli e Aradori - C'è un piano A, un piano B e uno C; e il piano A prevede sia Fantinelli che Aradori, io sto ragionando con entrambi nel roster. Per me la situazione è chiara, Matteo ha un contratto, ovvio che serve il desiderio di entrambi di fare questo percorso assieme. Non ho mai condizionato il mio ritorno alla presenza o assenza di qualcuno, sapevo benissimo chi c'era o ci poteva essere. Mai avuto criticità con loro, la squadra verrà costruita guardando solo a compatibilità tecniche e distribuzione dei ruoli. E non è detto che gli americani saranno per forza nei ruoli 2 e 5. Litigi con Pietro? Non ho notizie certificate che questo sia accaduto allora e a maggior ragione non ho cicatrici oggi, ritengo Aradori una risorsa per la Effe, anzi una risorsa importante.

I tifosi - Il mio grazie prima di tutto, un grazie che mi spinge a fare il meglio nelle mie possibilità. La promessa che posso fare è che non sprecherò un secondo e che metterò il massimo impegno ogni giorno che trascorrerò alla Effe.

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