GIOFRE': SU GASPARDO SI DECIDERA' STASERA. FORTITUDO HA POTENZIALE DA ALTO LIVELLO
Simone Giofrè, DS di Brindisi, è stato intervistato nel corso di "Basket Case" su Radio 1909 (condotta da Riccardo Corsolini, Andrea Fanti ed Eugenio Fontana) parlando anche della prossima sfida contro la Fortitudo.
Le sue parole.
…sull’evoluzione del ruolo del direttore sportivo e i conflitti interni alla dirigenza nel basket
Nei 23 anni che faccio questo mestiere ho vissuto la transizione tra una vecchia scuola e una nuova. Ogni società ha una struttura diversa, diverse figure e mansioni e skills diverse. Quindi ogni ds ha diverse attitudini e competenze. Problema figlio di una “Non Scuola”, nel senso che noi nasciamo in maniera autodidatta. Ho avuto la fortuna di avere un grande maestro a Cantù come Bruno Arrigoni, cercando di fare miei i suoi consigli e istruzioni, per arrivare a un metodo mio, magari non replicabile. Brutto e il bello di questa professione “taylor-made”, che si struttura poi nei rapporti con l’allenatore. Nei club sportivi le cose funzionano quando ds e coach hanno una visione univoca e quando sono in due. Quando le decisioni si allargano a 3-4-5 diventa difficile e complesso portare qualcosa di buono.
…sulla presenza o meno di Gaspardo
Il giocatore sta bene, come dicono gli americani è in Game Time Decision, sulla presenza questa sera le possibilità sono poche, nel senso che ha una leggera distorsione alla caviglia, con alle spalle qualche giorno di terapie, che potrebbe impedirgli di giocare contro la Fortitudo, ma permettergli di giocare presto. Uno dei tanti piccoli acciacchi di questo inizio stagione, eccetto l’unico calcolato di Clark alla firma. Le nostre performance altalenanti derivano da questo.
…sulla costruzione del roster
Il budget rimane quello degli anni scorsi, semmai leggermente eroso dai rinnovi pluriennali recenti. Le fortune degli ultimi 3 anni ci hanno permesso di aumentare la reputazione agli occhi di giocatori e addetti ai lavori. Quindi nonostante il budget ridotto c’è più propensione nel mandare i giocatori a fare esperienza da noi, specie riguardo gli americani (e.g. Nick Perkins, confermato nonostante proposte interessanti).
…su Josh Perkins e Nathan Adrian
Nello scegliere i nostri americani, oltre la conferma di Nick Perkins, abbiamo giocato fiches sicure su Clark e Chappell che avevano già giocato da noi, mentre gli altri due da quintetto (Josh e Adrian) sono due giocatori dall’esperienza europea limitata in campionati non di alto livello che non hanno mai giocato le coppe europee. Purtroppo lì il budget ha inciso, ma siamo andati su due giocatori che ci piacciono molto. Josh ha un ruolo importante nella squadra, per cui dobbiamo avere pazienza nell’aspettare che il suo rendimento diventi costante, tra picchi molto alti e alcuni passaggi a vuoto fin qui. Mai dimenticare da dove si parte.
… sul rapporto con la Fortitudo dopo lo scorso “caso Banks”
Nessun problema con la Fortitudo, nel senso che sono cose che capitano e sul mercato siamo tutte concorrenti. Banks era un giocatore molto importante, per cui ci è dispiaciuto vederlo andare via, ma siamo andati avanti e pensiamo di averlo sostituito al meglio, per cui questione che non si è chiusa, perché non è mai stata aperta (fa parte del gioco).
…sulla costruzione della Fortitudo
Credo sia una squadra che a livello di individualità sia piena di talento, con italiani molto giovani (Totè, Baldasso, Procida) potenzialmente da alto livello e che in termini di talento e prospettiva invidio alla Fortitudo. Tra Supercoppa e prime di campionato ci sono stati evidenti problemi, come tutti. Il cambio di guida tecnica così presto non faciliterà il lavoro di Antimo, dato che la squadra non l’ha costruita lui e sicuramente qualche scelta non l’avrebbe fatta così, però credo sia e sarà bravo ad adattarsi alla situazione.
…su Redivo
Non è un playmaker, ma una guardia tiratrice, con buon ball handling, ma non ha playmaking. Nazionalità diversa, ma ricorda molto Nicholas Mazzarino, quindi a questo livello non penso possa fare il playmaker, nonostante la piccola taglia. Ha la tipica garra argentina, quindi non abbiamo cercato solo i suoi canestri, ma anche la lotta che può dare dietro, per cui siamo contenti di averlo preso in un certo senso in corsa.
…sull’evoluzione della tecnologia nello scouting
Due esempi da film nel baseball, Moneyball e Trouble with the Curve, che sono uno l’opposto dell’altro e la sintesi di questi due mette insieme i due lavori che facciamo noi. Abbiamo bisogno della tecnologia e di tutti i dati ci può dare, ma abbiamo bisogno anche della sensibilità umana e tecnica, che il mio maestro Arrigoni mi ha insegnato. Se io guardassi solo i video e le statistiche, non farei questo lavoro ogni mese.