Renzo Colombini, preparatore atletico Fortitudo, è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Il mio percorso alla Reyer si era concluso e io, da modenese, cercavo una soluzione vicino a casa. Ho accettato la proposta della Fortitudo per tre motivi. Il primo è Luca Dalmonte. Mi ha colpito l'insistenza che ha avuto per convincermi a lavorare con lui. Il secondo motivo è che, essendo già stato con l'Aquila in passato, sapevo che questa è la piazza ideale per chi cerca emozioni. Il terzo motivo è la presenza del dottor Stefano Quadrelli. Era stato con me alla Effe di Finelli e in Nazionale Under 20. Abbiamo grande stima reciproca.
Alla mattina lavoriamo sulla preparazione fisica, al pomeriggio approfondiamo gli aspetti tecnico tattici della pallacanestro. Come per tutti i gruppi, il problema principale di questo periodo è rendere la squadra più omogenea possibile. I ragazzi stanno mostrando un ottimo atteggiamento, affrontando carichi di lavoro dal volume importante.
Visto il periodo, tutte le squadre sono abbastanza imballate. Se si fa un buon lavoro di preparazione, nelle prime uscite la squadra non può essere brillante, anche perché è molto difficile mantenere lo stesso livello di effcienza fisica per tutto l'anno. Ci saranno delle fasi attraverso le quali passare, con l'intensità che aumenterà in un tempo "spalmato" abbastanza lungo. C'è una certezza: deve essere molto curata la prevenzione degli infortuni prima ancora della performance."


(Foto Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

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