Le parole di coach Matteo Boniciolli a Sport Club, trascritte da Damiano Montanari su Stadio.

In estate, assieme alla società, abbiamo allestito una squadra forte. Molto forte. Se avremo la fortuna di essere finalmente al completo, sicuramente saremo tra le candidate più accreditate per conquistare la promozione in Serie A.

Sulle partenze dolorose di quest'estate. Ruzzier e Candì avranno un grande futuro. Il primo, se uscirà dal suo guscio di timidezza; il secondo, se si darà una calmata. Se Leonardo da giovanissimo non avesse avuto l'opportunità di essere il play titolare della Fortitudo, ora valuterebbe se giocare a Cento o a Ozzano.
Il talento più grande che abbiamo avuto di recente in Fortitudo è stato Campogrande. Molto più di Montano, di Candì e di Ruzzier. Se fosse rimasto con noi, accettando di accasarsi a Trapani per poi rientrare da noi, so dove sarebbe arrivato. Ma ha preferito essere titolare a Montegranaro. E' stata una sua scelta, su cui non mi pronuncio.


Sulla ricerca estiva di un ulteriore centro. Avevamo cercato Biligha ed abbiamo avuto un paio di contatti con Burns. Ma in Italia non ci sono centri dominanti, per cui Biligha, pur venendo da una retrocessione con Cremona, è andato a Venezia e Burns a Cantù.
Bargnani? In A2 sarebbe un intruso. Se l'anno prossimo saremo in A e con un budget da prime quattro, ci penserò.


Sul gruppo Fortitudo. Gandini e Mancinelli sono professori di pallacanestro e con Legion sta nascendo un rapporto importante. In passato mi è capitato con altri giocatori come Gigi Datome, che ho allenato a Roma ed è tra i miei migliori amici, Keith Langford, Charlie Bell e Valerio Amoroso. Ma chi può veramente diventare una stella è Alessandro Amici. Lia tiro, corpo e intuizioni che nessuno può insegnare. Fin qui ha giocato da ala piccola e da ala forte tattica. Per me può diventare un "point forward" di livello assoluto.

Sul suo passato alla Virtus. Sono stato bene nella mia esperienza in bianconero e sono stato contento di battere due volte la Fortitudo. Ma sono tornato qui perché non mi era piaciuto come era finita l'ultima volta. Ora alla Virtus non tornerei mai. Ramagli? L'anno scorso è stato più bravo di me. Questo mi ha dato molto fastidio. E gliel'ho detto.

Sul sogno Nazionale. Mi piacerebbe molto, ma non ho il profilo adatto. Alla pallacanestro italiana servirebbe un CT che desse energia, speranza e voglia di cambiare. Io sarei capace di farlo.

Il video integrale della puntata.




(Photo Fabio Pozzati)

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