Non si placano le polemiche seguite al comunicato di Bologna 1932 che ha chiuso la porta al tentativo di acquisto di Gerardo Cuomo. E questa volta le polemiche arrivano dall'interno. Uno dei sei soci - Nicola Madrigali - ha infatti dichiarato che il comunicato non era stato concordato, e di dissociarsi completamente dai toni usati.

Ecco le sue parole, raccolte da Damiano Montanari su Stadio: Ho conosciuto il contenuto del comunicato emesso da Bologna 1932 solo nel momento in cui mi è stato inviato, senza che fosse stato preventivamente concordato. Mi dissocio completamente dall'affermazione secondo cui Gerardo Cuomo non avrebbe caratteristiche di moralità e di etica necessaria per acquistare la Fortitudo, in quanto tali aspetti necessitano di una chiara e inconfutabile dimostrazione. Rilevo con grande stupore questo continuo alzarsi reciproco dei toni. Dal momento in cui ho conosciuto l'imprenditore, persona che ha dimostrato subito grande entusiasmo e amore per la Fortitudo, ho sempre auspicato un dialogo sereno e costruttivo tra le parti senza alcun pregiudizio, evitando il muro contro muro. Il progetto da lui ideato sarebbe stato autosostenibile e di altissimo livello.

La situazione del bilancio? Io non faccio più parte del consiglio della 103 dallo scorso giugno.

La Fortitudo ora è in vendita? Attualmente no, ma per verificare i requisiti di un eventuale compratore è sempre necessario avviare un dialogo. Per questo mi rammarico che non sia stato possibile un incontro ufficiale tra tutte le parti coinvolte: SG Fortitudo, Bologna 1932, soggetto acquirente e futuro management. Se fosse avanzata un'altra offerta di un potenziale compratore sarebbe auspicabile sedersi a un tavolo. Ma gradirei che si presentasse un progetto dello stesso livello e qualità di quello che avrebbe realizzato Cuomo. La Fortitudo ha perso un'ottima occasione per diventare grande.

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