31 punti subiti nel terzo quarto venerdì scorso, 31 ieri. E’ questa la chiave delle due sconfitte della Virtus contro Baskonia, che hanno condannato i bianconeri a guardare i playoff in televisione, mentre la squadra di Ivanovic affronterà il Real Madrid.

La Segafredo non è riuscita a replicare la perfetta prova difensiva fatta a Istanbul per i 40 minuti che sarebbero stati necessari. L’ha fatta per un tempo, dove però ha capitalizzato meno di quanto poteva a causa di troppe palle perse e di seconde opportunità concesse. E così nel terzo quarto è salita la marea basca, con Howard e Miller-McIntyre che hanno guidato Baskonia al break decisivo e alla vittoria.

Una volta smaltita la delusione, alla Virtus resta una Eurolega di altissimo livello. I bianconeri hanno disputato un girone di andata oltre ogni previsione, battendo letteralmente chiunque in casa e oscillando sempre tra secondo e terzo posto. Poi un calo netto - con sette sconfitte in fila per chiudere la regular season - dovuto a varie ragioni: infortuni, comprensibile stanchezza dei veterani che per mesi hanno “tirato la carretta”, e anche un roster non particolarmente lungo, considerato anche che chi è arrivato dal mercato (Lomazs e Zizic) ha dato poco o nulla. 

In ogni caso, in Eurolega si è fatto nettamente meglio della stagione scorsa pur avendo calato il budget e rispettando quel “fair play finanziario” citato anche ieri sera da Banchi in conferenza stampa. Non è poco, assolutamente, per una società che solo da poco si è riaffacciata nell’elite del basket europeo.

L’altra cosa in cui la società può andare orgogliosa è l’afflusso del pubblico: 8 sold out in stagione regolare tra Paladozza e Segafredo Arena, finendo con 6 di fila. e tasso di riempimento oltre il 90%, tutte cose a cui l’Eurolega guarda, in ottica wild card.

Insomma, è stata una stagione europea entusiasmante. Per la prossima stagione, se si punta a consolidarsi a questo livello e magari a crescere, bisognerà fare vari cambiamenti alla squadra e in ogni caso pensare a un roster più lungo: non va infatti dimenticato che la squadra è partita con 15 effettivi di cui uno non ha mai giocato (Menalo) e un altro in Eurolega ha fatto appena 9 minuti totali (Mascolo). Onestamente un po' poco, per reggere i ritmi massacranti di una stagione europea da minimo 34 partite.

Ma prima, c’è una stagione da finire e uno scudetto da provare a vincere. Questa Virtus ha tutte le carte in regola per riuscirci. 

Oggi "Virtussini siamo noi" su Radio Basket Italia
Vitali, "In Virtus ho imparato moltissimo, specie la gestione dei momenti difficili"