Clima tranquillo in campo - pur con l'asterisco, diciamo così, del lutto capitato a coach Caja: oggi a Pavia i funerali della madre - mentre aria più frizzante, se vogliamo definirla in questo modo, lontano dal rettangolo di allenamento. La squadra si allena alle direttive dello staff tecnico, con le prime sgambate di Fantinelli dopo l'operazione dovuta alla pubalgia e facilitando per questo l'operazione di conoscenza reciproca di un roster di dieci giocatori provenienti ciascuno da una squadra diversa.

Poi c'è la componente societaria, con situazioni che non sembrano del tutto pacifiche come sarebbe dovuto essere, al netto di quanto possano raccontare i social: fazioni diverse, varie correnti, già qualche cambiamento nel reparto fotografie, e l'offerta di Flats Service per mantenere la sponsorizzazione (a cifre più basse rispetto al passato) che scade oggi. Difficile che la proposta non venga accettata, anche perchè alternative non se ne sono trovate, anche se come detto saranno numeri quasi dimezzati rispetto alla passata stagione. La cosa che conta, adesso, è ricordare come l'obiettivo di tutti deve essere quello della Fortitudo. Ridursi a giocare sfide per fare a gara su chi ne mette di più non è esattamente il tipo di situazione su cui si dovrebbe focalizzare: che si definisca al meglio la compagine societaria, che si definiscano i ruoli, e che si remi tutti nella stessa direzione con rispetto reciproco. Altro non deve essere considerato: va bene che la Fortitudo fin dagli albori è una specie di soap opera vivente, ma ogni tanto si vorrebbe anche un po' di normalità.

Giovedì il funerale di Marco Bonamico
Recupero e rigenerazione per giocatori di basket: perché l’allenamento di forza è fondamentale