(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Matteo Fantinelli è stato ospite di Canale 88.

Come sta andando questo inizio di stagione? “Si è visto che è un campionato equilibrato. Iniziamo un mese ostico, con sei partite di cui quattro in trasferta. Abbiamo lasciato qualche punto per strada ma siamo soddisfatti di quanto fatto e vogliamo continuare a dimostrare ciò che stiamo facendo a partire dalla gara ad Avellino di mercoledì”

Come sta andando l'inserimento di Harris? “Ha fatto una grande partita domenica, sapendo che inserirsi nel nostro sistema non è facile. Può solo migliorare, entrando meglio nei nostri meccanismi, ma siamo per ora molto contenti di quanto fatto finora. E' un punto di partenza per vederlo fare ancora meglio”

Come è lavorare con il coach? “Mi trovo benissimo. Sono l'unico rimasto qua da tre anni, so che ha una attenzione per i particolari che non si trova in tutti gli allenatori. Ci spinge ad andare oltre i nostri limiti, siamo contentissimi di lui e vogliamo continuare a lavorare con lui in questo modo”

Anumba sta crescendo. “Simon ha pagato un infortunio grave durante la preparazione, e anche dopo aver recuperato gli mancava un po' la gamba. Abbiamo dovuto aspettarlo, ora ha dimostrato che può essere per noi un giocatore importante, e siamo contentissimi che abbia recuperato”

Anche De Vico potrebbe tornare utile. “Lo conosco da sempre, abbiamo la stessa età e giochiamo assieme da 15 anni, finalmente lo avrò nella mia squadra e non contro. Ha grande carisma, abbiamo aggiunto un giocatore di talento e speriamo possa farci fare il definitivo salto di qualità”

Cosa significa per te avere accanto un giocatore come Della Rosa? “Non ha bisogno di presentazioni, è stato capitano di Pistoia, ha giocato in serie A. Siamo complementari, abbiamo spesso giocato anche insieme a prova di come la nostra ambivalenza ci permette di stare assieme in campo. Ho stima per il giocatore ed è una persona d'oro”

Sorokas si è dimostrato un bel leader. “Ha una esperienza italiana importante, conosce bene il campionato e ci sta dando una grossa mano. La sua carriera parla per lui”

Domenica avete affrontato Aradori. “E' stato strano, negli ultimi sei anni abbiamo sempre battagliato assieme provando emozioni fortissime dentro e fuori dal campo Lo rivedo sempre con piacere”

Sei una bandiera della Fortitudo, paragonato ad Orsolini. “Viviamo in una epoca dove ci sono più insulti che complimenti, quindi ringrazio. Non so nemmeno quante presenze abbia, cerco solo di meritarmi il posto in squadra giorno dopo giorno”

Il tuo obiettivo personale e quello di squadra? “Da quando siamo tornati in A2 l'obiettivo è tornare in serie A, per far questo devono succedere tantissime cose. Pensiamo a due anni fa, gli infortuni contro Trapani: va bene avere obiettivi ma c'è sempre poi la realtà del campo. Speriamo di aver pagato dazio con gli infortuni e poi vediamo di giocarcela”

E' il campionato più tosto che tu abbia affrontato, in A2? “Sono sempre stati tostissimi, quest'anno direi che non ci sono squadre cuscinetto e ogni gara è tosta. Le migliori forse sono Verona e Pesaro, ma c'è equilibrio e non c'è partita che non sia difficile”

Pesaro è in testa. “Vuol dire che se lo meritano, hanno vinto in casa nostra e se sono in testa un motivo ci sarà anche se a inizio stagione non erano tra le favorite. Sono una delle squadre da battere, noi dovremo andare a casa loro nel girone di ritorno”

Come è stata la tua volta davanti al tuo pubblico al Paladozza? “Nel 2018 contro Imola, ricordo che alla vigilia non ho dormito e il primo tiro fu un airball. Ogni volta che salgo le scale del Paladozza è una emozione, qualcosa che va oltre qualsiasi altro riconoscimento. Ho avuto tanti momenti belli come la promozione, la Final Eight di Coppa Italia, l'essere arrivati vicini al miracolo sportivo contro una corazzata come Trapani”

Un compagno che vorresti riavere in squadra? “A livello umano sicuramente Aradori, gli sono legatissimo. Anche professionalmente mi sarebbe piaciuto continuare a giocare con lui, ma penso anche a Leunen, Rosselli, Tommaso Rinaldi: di questi ho tanti bei ricordi, e il fatto che molti abbiano smesso mi fa pensare a come io stia invecchiando”

Sei capitano della Fortitudo. “Ho preso l'eredità importante di Mancinelli, che mi ha spiegato tanto su quale sia il significato di questa cosa. Io cerco di trasmettere queste emozioni ai compagni, a chi viene a giocare qui, e spero di riuscire a farlo nel migliore dei modi”

 

Olimpia Castello, firmato Giorgio Franceschi