Partire alla grande giocando sulle altrui magagne (l’assenza del play Tauran Green che porta Avellino a momenti di autentica anarchia), poi gongolare un po’ troppo davanti alla propria immagine facendosi erodere un +21 in una decina di minuti, ma riuscire comunque a chiuderla facilmente andando a massacrare il canestro avversario con Pittman, in particolare. La prima della Virtus con la certezza di non potere avere Ray da qui ad un po’ diventa una facile vittoria, andando un po’ di alti e bassi ma senza mai, davvero, rischiare di perdere la maniglia. Poi chiaro, ci sono state sinusoidi non sempre felici, ma facendo +15 in casa in questo modo tutto è bello, punto e basta.

Williams subito in campo a provarne la psiche, ma soprattutto Virtus, che sfrutta le difficoltà in regia dell’improvvisato Acker e, con un po’ di pressing eccetera, riesce a portare Avellino a tante perse (9 già nel primo quarto) e davvero poco altro. Così è subito 12-4, malgrado Fells per scaldarsi abbia bisogno prima di schiantarsi contro il ferro in un tentativo di schiacciata: di là ci prova solo Nunnally, c’è qualche sbavatura che non permette ulteriori voli di vantaggio, ma è comunque 19-11 al 10’.

Bologna viaggia comunque come un treno, girando la palla pur con qualche eccesso di superficialità (specie in Fells che citofona qualcosa di evitabile) e limitandosi, dietro, a vedere come Avellino ad un certo punto sia con palle perse triple rispetto ai cesti infilati. Arriva solidità dalla panchina, arriva il ventello senza nemmeno quindici giri di lancetta (34-14), poi colma di cotanta grazia la Virtus inizia ad abbassare la guardia, facendosi infilzare dal solito (e quasi unico) Nunnally, concedendo agli ospiti quasi il dimezzar dello svantaggio, undicizzando prima che Odom, lento di caricamento ma efficace, scaraventi la tripla del 45-31 al quasi scadere del 20’.

Iniziare il secondo tempo con una infrazione sulla rimessa non sembrerebbe di buon auspicio, ma andando a lucrare sulla stazza di Pittman la Virtus riprende il ventello, facendo 7-0 iniziale (e non sfruttando nemmeno tanto un antisportivo di Veikalas) e toccando il 52-31. Avellino cerca di tenere in vita la partita con due triple, mentre un parapiglia tra vari giocatori porta ad un doppio antisportivo tra Vitali e Blums, apparsi invero tra quelli che cercavano di portar pace che non altro. La cosa ha – senza una specifica logica – però la conseguenza di invertire il trend, con la Virtus che non segna più in attacco e dietro qualche spiraglio lo concede. Piantatasi, Bologna vede il suo divario scendere per la prima volta dopo un bel po’ in singola cifra, ringraziando poi uno 0/2 dalla lunetta di Blums a tempo quasi scaduto per non andare oltre il 60-51 del 30’.

Ci potrebbe essere paura di spavento, quando il trend a inizio ultimo quarto parrebbe rimanere in zona irpina, ma dopo la doppia di Buva per il -5 la Virtus riesce a ricordarsi come funziona il gioco, andando a cercare Pittman in ogni dove senza che Avellino riesca minimamente a capire come andarlo a raddoppiare. E allora si riprende un margine di sicurezza, per andare poi a chiudere in scioltezza e rimettere un po’ di fieno in cascina.

BONICIOLLI, "ABBIAMO AMPI MARGINI DI MIGLIORAMENTO, SERVE PAZIENZA"
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE