(foto Virtus Segafredo Bologna)
(foto Virtus Segafredo Bologna)

Di nuovo ultima in classifica, agganciata dall'Alba Berlino che ieri ha rimontato e beffato Milano, la Virtus ha iniziato la settimana del doppio turno con una sconfitta a Madrid che poteva essere anche preventivabile. 
Per due quarti e poco più, finchè le difese sono state allegre, i bianconeri sono stati in partita e anche davanti. Ma appena il Real ha stretto le viti dietro e ha trovato la marcatura giusta su Shengelia si è fatta notte, e nell'ultimo quarto Banchi ha sostanzialmente contenuto i danni, risparmiando Shengelia per la prossima partita. Ma al di là della sconfitta - ripetiamo, prentivabile - l'impressione è che la squadra sia oggettivamente male assortita per poter reggere a un impegno così pesante come l'Eurolega dei tempi moderni, e a un ciclo che - considerando anche l'imprevisto recupero contro Tortona - alla fine conterà 7 partite in 14 giorni. L'obiettivo fissato dalla proprietà, ovvero i play-in, sembra davvero lontanissimo. 

Luca Baraldi anche recentemente ha citato i 15 giocatori che costituiscono la squadra, che andrebbero valorizzati. Ma di questi quindici uno è lungodegente e non si sa quando tornerà (Cacok), un altro è tornato dopo un'operazione al ginocchio e non gioca praticamente mai, Grazulis. Poi ci sono Visconti e Akele che non giocano mai per scelta tecnica, e già così la coperta si è accorciata parecchio. Se a questi si aggiungono i giocatori che stanno pagando lo scotto del noviziato con la competizione (Tucker e Morgan, il secondo comunque nettamente meglio del primo) e alcuni veterani che fanno davvero fatica, Hackett su tutti, la coperta si riduce a un asciugamano o poco più. Banchi - anche giustamente dal suo punto di vista - fa giocare tanto i pochi giocatori che gli danno certezze, rischiando però di spremerli. E l'unica cosa che si può dire al coach toscano in tema valorizzazione è che forse in qualche partita di campionato Akele e Visconti - che in serie A in carriera hanno dimostrato di starci - potrebbero giocare. 
Ma a parte quello, è ormai acclarato che la squadra andrebbe ritoccata sul mercato, cercando di sanare almeno qualcuno tra gli equivoci che ci sono. Il che ovviamente non è facile: alcuni contratti (Zizic, per esempio) sono molto pesanti e difficili da cedere, e i pochi giocatori con mercato - Cordinier - sono comprensibilmente considerati incedibili dalla proprietà, che però (per ora?) non vuole fare extrabudget, in attesa che si chiariscano le cose tra Zanetti (55%) e Gherardi (45%) e si capisca da che parte andrà la governance societaria. Questa è la situazione a oggi, e non è di facile soluzione. In ogni caso per una società sportiva l'equilibrio economico è ovviamente fondamentale, ma il primo obiettivo sono e devono essere i risultati sportivi (quelli che al momento mancano), anche in ottica rinnovo della licenza di Eurolega.

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