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(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Attilio Caja è stato ospite di Basket on ER su Icaro TV.

Quanto la Fortitudo dell'anno prossimo si avvicinerà a quella del tuo primo anno? “Ci si deve avvicinare molto. Stiamo creando una squadra omogenea, con atletismo e la voglia di gente che è ancora in una fase ascendente della propria carriera. Si giocano tanto e sono motivati: penso ad Alberto Conti, che da MVP della serie B è stato, nei playoff senza Aradori, uno dei migliori. Quesa è la parabola che vorrei vedere”

Cambierà il ruolo dei lunghi. “Due anni facevammo di necessità virtù, con Fantinelli e Aradori già presenti e pochi lunghi italiani da quintetto. Ora abbiamo un po' di tempo in più e, dovendo migliorare la qualità delle nostre esecuzioni offensive, c'è bisogno di qualcosa di diverso, qualcuno che tolga le castagne dal fuoco palla in mano”

Fantinelli rimane? “Assolutamente. E' il capitano, e un contratto senza uscita. Non c'è motivo per cui non possa rimanere”

La chiave della vittoria della Virtus su Brescia? “La sorpresa è stata la vittoria con Milano dopo l'1-1 nelle gare casalinghe rischiando lo 0-2 ed evitandolo grazie agli errori di Leday. Poi c'è stato un forte cambio emotivo, qualche cambio, lo spazio dato a Taylor e una Brescia corta anche per infortuni. La Virtus è arrivata alla finale in una condizione di molto superiore”

La prossima stagione Fortitudo sarà molto dura. “Dal mercato si capisce che sarà durissima, ci sono offerte di mercato a cui è difficile credere, squadre che stanno spingendo in modo incredibile e ancora più di quanto non sia stato fatto in passato. Sugli stessi giocatori ci sono spesso 5-6 squadre, c'è Scafati che offre tanto, così come Brindisi, Avellino e Verona, oltre a Rimini. Hanno budget molto importanti, noi dovremo stare loro attaccate”

Si parla di Simon Anumba. “Lo stiamo seguendo. Atletismo, ottime qualità, poi tra seguirlo e concretizzarlo c'è differenza. Ma ha caratteristiche che ci farebbero molto comodo”

Si abbasserà di molto l'età anagrafica.

Quanto tempo servirà per dare alla squadra lo spirito giusto? “Si dovrà lavorare dal primo giorno. Ho già parlato con i giocatori appena presi, ho trovato accettazione e condivisone del programma. Sta poi a me dare omogeneità e metterla insieme dal punto di vista tecnico e caratteriale. Si partirà da Fantinelli, che pur con difficoltà fisiche non si è mai tirato indietro, confidiamo che dia l'esempio e che gli altri lo seguano”

Mancherà un giocatore come Sabatini? “E' opportuno fare chiarezza. Io sono arrivato il 20 novembre, lui era fuori per infortunio e si è ripresentato a inizio maggio, mentre facevamo i playoff. Era impensabile potesse rientrare in quel momento. Poi lui mi ha chiamato personalmente, mi ha chiesto di rimanere perchè aveva il desiderio di rendersi utile: la mia idea è quella di fare altre scelte, e glielo ho detto. Poi mi ha mandato un vocale, che ancora conservo, dove ripeteva di voler restare in un ambiente che gli è piaciuto, e gli ho ripetuto che sono state fatte altre scelte. Poi mi hanno detto di certe sue cose scritte, e ho pensato che forse è stato un omonimo. O quando un ragazzino fa la corte ad una ragazza, e quando questa gli dice che non è il suo tipo lui reagisce dandole della poco di buono. Altrimenti non si spiega come mai prima mi abbia mandato messaggi e poi abbia parlato di un brutto ambiente”

I saluti di Bolpin e Aradori? “Bolpin aveva una uscita, è un professionista: con me ha giocato 32' di media, ha temuto di avere un minutaggio ridotto stando dietro ad un americano ma questa è stata una nostra scelta legittima. Lui ha valutato che avrebbe avuto meno spazio, ha fatto un'altra scelta”

Aradori? “Ho sempre gratitudine per chi lavora con me, e l'anno scorso anche grazie a lui siamo arrivati ad un soffio dalla finale. Quest'anno è andata un po' meno bene, ma resta la gratitudine. Poi si fa un percorso, si fanno scelte che possono essere giuste o sbagliate, ma nulla cancella il passato. Anzi, lo ringrazio per questi due anni passati assieme: è stato un ottimo giocatore, ci ha portato a ottimi risultati. Ad altri giocatori le scelte sono state comunicate telefonicamente tramite i loro procuratori, mentre con l'agente di Pietro c'è stato un incontro di persona: sono state spiegate le motivazioni prima ancora del saluto della società. Tutto può essere giusto o sbagliato, ma la correttezza c'è stata”

Avete la fortuna di avere una casa di allenamento fissa. “Ringraziamo Zola Predosa dove ci alleniamo lungo tutta la settimana prima di andare al Paladozza. Ci sono sale pesi, sale riunioni, una sala medica e uno spogliatoio riservato. Non saremo vicinissimi a Bologna ma anche a Roma ci si allenava a Settebagni"

 

 

 

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