Il coach della Virtus Alessandro Ramagli è stato intervistato da Luca Muleo sul Corriere dello Sport.
Ecco un estratto delle sue parole.

Sulle aspettative di essere già così avanti. Questa squadra in attacco ha bisogno di cose semplici. Qualche preoccupazione poteva esserci sull'aspetto difensivo, che necessità di regole e lavoro. Invece ci siamo mostrati subito efficienti.

Le altre rivali? Chi sta in alto non mi sorprende, Brescia compresa. Venezia per me resta la più forte, Milano può diventarlo. Noi siamo dove abbiamo meritato, ancora dobbiamo incontrare le super eccellenze, comprese Avellino e Torino.

Per Venezia e Milano servirà la faccia migliore. Ai ragazzi, prima di entrare in campo con Sassari, ho detto che se sfidi te stesso quando le cose vanno bene sei pronto a fare un passo avanti.
Mai stato in testa alla classifica? Magari domenica, se vinciamo. Ma ora la cosa bella dev'essere sfidare Venezia. Dobbiamo avere l'acquolina in bocca di provare a battere i più forti.


Un paragone calcistico. A me il senso estetico dà sempre un brivido, perciò mi piacerebbe somigliare al Napoli. Non per il primo posto, ma per la qualità del gioco di squadra, l'ideale di ogni allenatore. Vorrei trovare il giusto connubio tra chi vince e diverte. Con Sassari siamo stati belli e divertenti.

Su Alessandro Gentile. E' stato spesso oggetto di critiche, che toccano ai giocatori importanti. Ora è giusto sottolineare cosa sta facendo, non dire che è limitato perché non fa canestro da tre punti. Limitato per niente.
Posso incidere sul suo gioco? Io, lo staff e i suoi compagni possiamo essere facilitatori. Ma se lui non avesse la voglia di spaccare il mondo che ha, strappare rimbalzi, abbassare il sedere e difendere su quattro ruoli, parleremmo di niente.


Su Slaughter, collante del gruppo. Sono tutti disposti a mettersi dopo la squadra. Poi, se penso al prototipo di “team player”, faccio una foto al faccione di Marcus e lo metto sul giornale.

L'impatto del PalaDozza. Tanta roba. Quando esci da quella scala ti senti arrivare in testa il tetto. Sta facendo un po'la differenza. Sono state operate tante scelte importanti per il futuro della società. Ci sono 5500 persone, il ricambio generazionale è un passaggio importante. E tutti adesso vorrebbero venire in Virtus.

La prospettiva è europea. Come dicono gli americani, "il punteggio ci pensa da sé" Se fai le cose per bene, i risultati arrivano. Se rincorri solo il risultato, rischi di sbagliare. Qui c'è progettualità. Grazie al caffè Segafredo? Buono, una garanzia. Noi però non dobbiamo mai perdere il senso della sfida.

Sul mercato. Vogliamo un nome che ci dia un'aggiunta sul piano dell'equilibrio. Per ora la mini lista dei free agent era più ricca dei tagli NBA.

A CANTU' I GIOCATORI SALTANO L'ALLENAMENTO PER PROBLEMI NEI PAGAMENTI
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91