Il coach della Fortitudo Matteo Boniciolli è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio, in vista di gara2 di questa sera.
Ecco un estratto delle sue parole:

Sicuramente, all'interno di un percorso di laurea, abbiamo superato un esame come può essere Anatomia Patalogica a Medicina. Esserci riusciti rende più solida la nostra base, ma non basta: il cammino per arrivare alla laurea è ancora lungo. D'ora in avanti dovremo cercare di migliorare quello che possiamo e di consolidare quanto abbiamo fatto di buono.

Sul fatto che la Fortitudo abbia ancora problemi nell'amministrare il vantaggio. In relazione a gara 1 non sono d'accordo. Immaginare che Treviso si arrendesse sul -8 era impensabile. Fino al -6 è successo quello che mi aspettavo. Poi è uscita la maturità complessiva del gruppo storico, come testimoniano Candi e Montano che, come approccio, hanno espresso le prestazioni più solide da quando li conosco. Poi Legion, che aveva bisogno di entrare in clima playoff, ha dimostrato di essere all'altezza anche in trasferta e Mancinelli ha offerto una grande prova individuale. La squadra è stata continua nei 40': questa è stata la chiave. Anche se nel terzo quarto abbiamo accusato un calo di intensità subendo 26 punti, una cosa non usuale per noi.

Sulle sole 3 palle perse. E' il dato più importante che testimonia la nostra crescita. Contro quella che, numeri alla mano, da tre anni è la migliore difesa del campionato abbiamo fatto solo 3 perse. L'anno scorso eravamo a 22 di media all'andata e le abbiamo ridotte a 16-18 al ritorno. Quest'anno siamo attorno alle 14.

Sul Mancinelli formato playoff si è trasformato. In tanti anni di carriera non ho mai allenato una squadra in cui l'atteggiamento del capitano potesse condizionare così tanto i suoi compagni. A parte una o due partite, quando Mancinelli ha fatto la differenza, abbiamo sempre vinto.

Sulla difesa finale di Montano su Moretti. Nei confronti di ognuno dei miei giocatori ho un piano. Mi è dispiaciuto comportarmi con grande durezza con Montano. L'ho trattato male e non gli ho parlato e non ci ho dormito la notte. Ma era il modo migliore affinchè lui capisse che non c'erano più margini di mediazione. La difesa su Moretti nell'ultima azione vale come 18 punti in 5'. Matteo l'ha fatta da solo, senza aiuti, dopo avere commesso un fallo ingenuo per cui era stato redarguito anche dai suoi compagni. Finché io sono l'allenatore di questa squadra, o accetti quello che dico o stai seduto. Prima Montano non lo accettava. Ora ha capito. Quello che faccio è sempre per lo sviluppo dei miei giocatori: non ho alcuna mia concezione personale da affermare.

(Foto di Fabio Pozzati)

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