Seviziata in una serata dove ad un certo punto sarebbe servita la macchina del tempo di Marty e Doc per saltare subito dal parquet allo spogliatoio, la Fortitudo si interroga su quali siano state le ragioni di cotanta debacle nel martedì trevigiano. Sapendo che il vissuto di questa squadra è tale da non doversi fasciar la testa o lapidare chi era in campo, ma cercando di capire cosa possa essere successo, nei muscoli e nei cervelli, di chi non ha nemmeno provato a giocarla, gara 2. Vero poi che nei playoff il divario è utile solo per le statistiche, che alla fine conta essere 1-1 (da metterci la firma, domenica alle 17.59), e che la recente storia della serie A dimostra, citofonare Reggio Emilia, che una tortura esterna può tranquillamente portare, alla fine, al superamento del turno.

Il clima, forse. La stanchezza, chissà. L'assenza del proprio pubblico, magari. Tante piccole cose, alcune giustificate (gli sbandamenti in regia di Candi) e altre no (la totale pigrizia a rimbalzo, 23-46, ancora peggio del 29-43 di domenica, o i 30 assist concessi al lordo di rilevatori, diciamo, di manica larghissima. Almeno con i propri giocatori). O, casomai, l'aver ad un certo punto iniziato a pensare a gara 3 piuttosto che al cercare di rimettere in mare una barca ormai affondata. Vattelappesca: chiaro che il tabellone finale, anche per il punteggio quasi a cifra tonda, fa male a rileggerlo. Poi magari si guarda che siamo 1-1, che ora ci sono due servizi casalinghi per dimenticare tutto e gioire infine, e il tutto fa meno male. Ci sarebbe poi da parlare di chi andrà in campo sabato, viste le problematiche sparse: Lamma ha risposto presente, con grande gioia dei potenti che possono quindi dire vedete che alzare l'età della pensione è cosa buona e giusta?, ma da qui a moltiplicarne i minuti giocati, ecco, non sarà facile. E allora bene che Candi non sia poi così grave come temuto iersera: lunedì ci dovrebbe essere, sabato ci potrebbe essere.

Altro argomento potrebbe essere il clima che si è venuto a creare attorno al campo, tra accuse e richiami ufficiali. Lasciamo perdere, perchè qualsiasi sillaba potrebbe essere male interpretata da chi non ha voglia di mettersi in discussione. Ieri sono arrivate multe contro il pubblico di Treviso (nella fattispecie, uno striscione che citava la mamma di Italiano "che ci deve ancora dare il resto"). Ora si va al Paladozza, per provare a buttare addosso a Treviso, metaforicamente parlando, quella pressione che, ieri, ha mandato in tilt i bolognesi. Ricordando poi un comandamento di Dan Peterson: se devi battere i tuoi avversari, battili di 20 punti, così da mandarli in crisi ma non mortificarli. Perchè se esageri, se trentelli o quarantelli, poi questi se la legano al dito e nell'occasione successiva saranno pronti a vendere l'anima al diavolo, per reagire. Anche se, onestamente, Pillastrini ieri oltre a mettere ad un certo punto in campo tutti i suoi giovincelli non è che potesse fare, davanti ad una Fortitudo completamente disconnessa. Però, anche questo -45 andrà a caricare di significati gara 3, e chissà cosa andremo a vedere, ecco.


Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore - L'atto di fede dei paladozzari di martedì, subito infilati per acquistare i biglietti delle prossime (e che anche oggi hanno già preso d'assalto la rivendita), e pronti a resettare tutto sapendo che, comunque sia, il break che si doveva fare è stato fatto, e che non era umano pensare di fare 2-0 in casa di chi ha vinto la regular season.

Ne abbiamo avute di occasioni perdendole - Capire come mai, sotto canestro, ci sia stata cotanta accidia. Se sia stato solo un problema mentale, ecco. Renzo Ulivieri diceva che i suoi, a non starci dietro, nemmeno erano in grado di attraversare la strada: dovrà anche Boniciolli riprendere in mano la situazione della truppa?

PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI: TREVISO MULTATA DI 1100 EURO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE