Non era contentissimo, Antimo Martino, di come sabato mattina gli avessero spostato la sede della conferenza prepartita, tornando a pian terreno a Casa Fortitudo e abbandonando il sottoscala dove finora si era parlato: c’è in ballo anche la scaramanzia, ma alla fine pare che il volume di gioco della sua squadra sia tale da superare anche le problematiche logistiche sul posizionamento dei microfoni. Però è anche vera una cosa: la Effe, oggi, ha una tale sicurezza nei propri mezzi, ed una tale leggerezza di manovra, che diventa anche difficile per i commentatori trovare parole che non siano di festa e di elogio, o cercare peli nell’uovo per vedere cosa potrebbe essere perfettibile in una truppa che, ricordiamo, è 16-1, che quando spinge può centellare quasi ogni volta, e che a tratti potrebbe giocare perfino bendata che tanto i giocatori si troverebbero comunque.

E’ rientrato Mancinelli, ci sono state doppie cifre di un po’ tutti quelli che hanno avuto il tempo per farle (visto l’andamento della partita, il coach ha potuto con facilità mettere a riposo titolari che non avevano bisogno di essere spremuti), e soprattutto si è dimostrato che la testa era proprio al posto giusto. Ora sì, che si può ricordare che Treviso è un comune italiano di 85 136 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Veneto. Il comune è il quinto della regione per popolazione ma la sua area urbana conta circa 200.000 abitanti. La città dista circa 30 km dal capoluogo regionale, Venezia.. Altro, proprio, non viene in mente.


In ginocchio da te - E’ complicato anche dare voti particolarmente alti, perché tutti hanno fatto molto bene e nessuno benissimo. La cosa, forse, che renderà Martino più felice di tutto il resto. Allora, applausi all’huddle, a prescindere.

Non son degno di te - Qualcosa dietro lo si potrebbe aggiustare, ma è anche vero che se si viaggia a queste cifre offensive, le avversarie devono fare miracoli al cubo per stare in zona. Imola, questa Imola, non ne è stata in grado.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI