Francesco Bettazzi, coach di Medicina: "Ho un linfoma, devo fermarmi"

Costretto a fermarsi per un linfoma, il coach di Medicina Francesco Bettazzi, dalla lunghissima esperienza nelle minors bolognesi, ha scritto una lettera alla squadra.
“𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚! 𝐌𝐢 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞𝐫𝐞𝐭𝐞.
Con grande dispiacere, sono costretto a salutarvi: allenare non è compatibile con il percorso che sto facendo per cercare di guarire dal mio linfoma. Se sono riuscito a concludere questa stagione complicata lo devo innanzitutto ad una società ambiziosa ma orientata davvero come poche al fattore umano. Ogni giorno mi sono sentito supportato in campo e fuori e senza lo staff da categoria superiore che la Virtus Medicina mi ha messo a disposizione, questi saluti sarebbero arrivati parecchi mesi fa. Ma un ringraziamento particolare lo devo anche ai “miei” giocatori: ragazzi eccezionali che non mi hanno mai usato come alibi, che hanno dato un senso ad ogni allenamento e che mi hanno perfino regalato qualche sano acceso scambio di vedute. Quanta vita, quanta stimolante normalità in un confronto senza retorica, in una discussione tra persone che si stimano alla ricerca continua di sintesi costruttive. Per merito di questi indimenticabili compagni di viaggio, arrivava da Bologna un malato oncologico ma entrava nel palazzetto di via Cesare Battisti solo il coach della Virtus Medicina: nessuna elemosina emotiva per una stagione intera, solo un obiettivo da perseguire all’unisono, vincere ogni sabato sera! E anche aver sofferto insieme per la finale persa è stato per me paradossalmente bello; perché se soffri per una partita non pensi per un attimo, per una notte, ad altre sfide molto più impegnative che ti aspettano là fuori.
Il basket, dopo un anno così autentico, mi mancherà. Mi mancheranno gli allenamenti e le partite, le vittorie e perfino le sconfitte. Mi mancherà il palazzetto stracolmo di piccoli e grandi tifosi gialloneri. Ma ciò che mi mancherà più di tutto saranno le persone, le anime, con cui sono entrato in connessione, coloro che tra un rimbalzo e l’altro di una palla a spicchi hanno regalato colore, leggerezza ma anche tanto spessore alla mia vita. Grazie, siete ricordi preziosi.”
Francesco Bettazzi