Unicusano Avellino - Flats Service Fortitudo Bologna, cronaca

Unicusano Avellino - Flats Service Fortitudo Bologna 85-62
Doveva essere una Fortitudo più pimpante dopo l’obbligata sosta prolungata, ma evidentemente gli orologi non sono stati settati nel modo giusto. Così la trasferta di Avellino diventa – dopo qualche incoraggiante minuto iniziale – una lunga litania di malinconia, venendo spazzati via nel secondo quarto e non trovando mai una vera chiave per cercare di rimettere le cose in ballo. Priva di identità, scollata e senza un capobranco: minuti per De Vico, subito buttato in una tonnara che non può risolvere lui, tutto il resto davvero insufficiente.
Cronaca
Si parte anche bene, quando poi arriva qualche dimenticanza difensiva iniziano gli shampoo di Caja alla ricerca di maggiore concentrazione. Funziona e non funziona, perché Avellino lavora meglio, fa 20-14 prima che Bologna reagisca in qualche modo. C’è più attacco che difesa, 24-20 interno al 10’.
La Head and Shoulders potrebbe proporsi come nuovo sponsor Effe, visto come Caja cerchi di scuotere i suoi senza avere però la continuità necessaria per ribattere ad Avellino, che ha più personalità e collettivo. A tratti non c’è gara: si imbarca, non si produce, Jurkatamm mette tre triple, 46-28 al 17’. Non si reagisce, non si segna, non si difende: concedendo quasi il 60% complessivo c’è solo da aspettare la sirena come il classico gong per salvare la pelle al pugile suonato. 53-31 al 20’.
Esordio per De Vico ed è subito tripla, ma per il momento si limitano i danni provando se non altro ad avere un minimo di intensità in più su entrambi i lati del campo. Avellino giochicchia, 12-2 di parziale e pure palla per il -10 che evapora, e sul ribaltamento sciocchezza difensiva di Della Rosa. Così 65-49 al 30’.
Alla fine si aspetta solo la fine della partita, senza nulla da segnalare. Nulla, davvero.