Si potrebbe fumare un metaforico sigaro, Antimo Martino, pensando alle domande del prepartita riguardanti il modo in cui la sua Fortitudo avrebbe gestito eventuali momenti di difficoltà al Palaverde: e il clima difficile, e l’avversaria, eccetera. La risposta, è semplice: non andando in difficoltà, gestendo l’inizio di batti e ribatti, mettendo poi la testa avanti (senza Mancinelli e, in corso d’opera, senza Fantinelli) e non permettendo mai a Treviso il tentativo di rimonta. Era un inizio di campionato con calendario complicato. Era, appunto. Ora, fatto tre su tre e sbancato il campo della presunta principale avversaria, tutto pare molto, molto diverso.

Si parte con Treviso ad andare in area sempre e comunque, e Bologna che sembra andare con il fiatone, alla ricerca di un piano partita ancora nebuloso. +7 locale, sbroccata positiva di Fantinelli e Hasbrouck per provare a mettere il naso avanti, ma tra una cosa e l’altra, compresi fiscalissimi fischietti, è 23-20 per i veneti.

Aumenta l’intensità, aumenta la frenesia e le squadre si sfilacciano, forzando e infilando un po’ meno di prima. Quello che non si trova vicino a canestro Leunen lo sfrombola da 3, ma rimane un correre dietro a chi, nel bene o nel male, davanti ci resta sempre. Arriva un tecnico a Martino, e di punto in bianco la cosa ricompatta la Fortitudo, brava dietro a chiudere sulle insicurezze di Lombardi e a correre, in attacco, a sfruttare le occasioni. Hasbrouck trova il sorpasso a 40” dalla sirena, Imbrò impatta, 39 pari al 20’.

Con Fantinelli fermo ai box per uno stiramento fascio plantare, a sbloccare la situazione ci pensa da un lato Hasbrouck, dall’altro la difesa che concederà qualcosa di troppo al comunque bravo Tessitori, ma che sembra sempre saper controllare la situazione. Lassie (e un tecnico a Wayns) è l’autore del break che porta Bologna 50-44, ed è un vantaggio che rimane costante lungo tutta la frazione. Che si chiude con la F avanti di 6, 64-58.

Il sonnecchiante Cinciarini mette la sveglia e ne fa 6 per scollinare la doppia di vantaggio, e malgrado Treviso risponda sempre stavolta l’impressione è che sia la F, a controllare, e a lasciare solo faccende estemporanee agli avversari. Alviti ci prova, a salvare capra e cavoli, ma una ci riesce e l’altra no: Bologna trema quando infila il -4, rifiata quando cicca il possibile -1, poi Hasbrouck non ha problemi, a 100” dalla fine, a bucare per la quota 82-73. E tutto il resto è gestione, felice e gaudiosa.


(Foto di Fabio Pozzati / ebasket.it)

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