Le parole di Stefano Comuzzo alla vigilia della gara di domani contro Jesi (ore 18).

“Jesi è squadra molto rinnovata rispetto all’anno scorso, ma che ha mantenuto la stessa identità: quintetto molto buono, di assoluto livello, per contro una panchina più inesperta. Sono molto fluidi, giocano con sicurezza, e ogni giocatore ha accettato le gerarchie. Come l’anno scorso hanno due americani che hanno semaforo verde, hanno segnato 56 punti nell’ultima partita e si giocano il 70% dei possessi. Pare che Rinaldi sia infortunato, vedremo, ma hanno segnato 96 punti contro Verona, che gioca molto sulla difesa. Lavorano bene in transizione, hanno punti di riferimento precisi. Ci aspettiamo una partita difficile, non semplice, abbiamo giocatori ancora da recuperare e poco giocato: dobbiamo lavorare ancora, perché la vittoria di Udine non è stata la risoluzione ai nostri problemi. Dobbiamo crearci una nostra identità in un momento dove comunque si gioca sui due punti. Quindi molta attenzione, verranno a giocare con leggerezza: è un prepartita che mi ricorda quello dello scorso anno con Verona, quando vennero da noi senza niente da perdere e tirarono con percentuali incredibili. Noi dovremo chiudere loro gli spazi e tenerli sotto i 70 punti, unico modo per vincere la partita.”

Come siete messi fisicamente? “Chillo non sarà della partita, abbiamo recuperato Cinciarini e Gandini, si era fermato Mancinelli ieri sera per un dolore muscolare e ci siamo spaventati, ma si è allenato e sarà della partita. Siamo otto dei dieci titolari, siamo più che altro preoccupati per allenamenti in cui non siamo mai stati gli stessi”

Cosa vi ha detto la vittoria con Udine? “Che possiamo essere protagonisti. Abbiamo preso fiducia, ma dopo pochi giorni l’amichevole con Cento ci ha fatto capire che non siamo ancora fluidi come vorremo essere. Quindi mi ripeto, ma dobbiamo lavorare molto sulla difesa, e cercare in attacco di fare un passo in avanti sul piano del gioco di insieme, e affidarci all’esperienza dei nostri giocatori”

Vi aspettate una reazione da Italiano? “Due anni fa era un 5, ora gioca un 3. Ci sta che debba adattarsi nel ruolo, specie in partita. Avrà bisogno di ancora un po’ di tempo per dimostrare ciò di cui è capace”

Non giocherete in casa. “Vero, ma comunque la prima ‘in casa’ è sempre una gara nervosa, per qualsiasi giocatore, anche se chi è esperto sa come gestirla. Forse faticheremo ad ingranare, lo scorso anno la pagammo, come ho detto questa partita mi ricorda quella con Verona della scorsa stagione”

Il video, grazie a Sportpress.




(Foto di Fabio Pozzati)

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