Ieri la Vanoli Cremona ha comunicato il suo forfait dal campionato di serie A per mancanza di coperture economiche. Salvo miracoli (siamo al 99% della chiusura) - ovvero l'arrivo di un socio forte per Aldo Vanoli a brevissimo - la società continuerà solo con le giovanili, e come prima squadra potrebbe ripartire dalla serie B.
Al momento quindi le aventi diritto in serie A sono 15, con la grossa incognita Roma. Claudio Toti entro un paio di giorni dovrebbe avere una risposta per la possibile cessione all'imprenditore laziale, ma il rischio che la Virtus capitolina getti la spugna entro il 31 luglio è concreto. Nel caso, le squadre rimarrebbero 14 (nel caso, fase a orologio per avere più partite e quindi più incassi?), mentre se fossero 15 ci sarebbe sempre Torino - che oggi dovrebbe presentare la nuova proprietà - pronta al ripescaggio per tornare a 16. Anche se - addirittura - ci sarebbe qualche squadra pronta a un altro campionato dispari, pur di avere una sola retrocessione invece che due.
Il tutto, a oggi, senza avere la minima idea di quali saranno i protocolli sanitari (fossero richiesti tamponi e test sierologici continui, come nel calcio, bisognerebbe aggiungere 100mila euro al budget, spiega La Prealpina) e quali le capienze concesse nei palasport, sempre che non si debba giocare per un periodo indefinito a porte chiuse. E anche per quel che riguarda i diritti TV, al momento non c'è alcuna certezza. Per non parlare del fatto che a oggi gli sport di contatto, in Italia, sono ancora vietati a livello governativo.
Insomma, a oggi si naviga a vista. Chiudere tutto è stato semplicissimo. Ripartire invece non sarà affatto facile.

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