Polmoni d'acciaio, bacinelle d'acqua per rilassare i muscoli e chissà quanto altro. Non solo c'è stato l'infrasettimanale, ma anche l'overtime che porterà la Fortitudo, a Ravenna, in condizioni di stanchezza leggermente diverse rispetto a quella dei romagnoli, che saranno a mezza via tra il triste per la sconfitta in Coppa, e l'esaltato davanti al 2-0 contro Bologna e la voglia, ovvia, di fare tris. Facile, quindi, capire che la domenica girerà molto da come la Effe saprà recuperare le sue forze, fisiche e mentali, dopo la sfacchinata di Bergamo. Che poteva essere facile, poteva essere disastrosa, e alla fine è stata sudata ma portata a casa, e di solito la vittoria è la classica panacea che fa dimenticare le fatiche per arrivare a portarla a casa. Con classifica che ora sta molto bene, ed è passata un'altra giornata, e che per forza di cose non può non far felice Boniciolli.

Poi chiaro, la prestazione è stata molto particolare, con alcuni giocatori davvero ispirati e altri che davvero ispirati non lo erano, con dei 15-0 di qua e 15-0 di là più adatti a Federer che non a Rosselli, per intenderci, ma che ha dimostrato una cosa particolare, se vogliamo: che la Fortitudo, quando c'è da sprintare, in un modo o nell'altro la aggiusta. Certo, ora senz'altro domenica a Ravenna si perderà con gol di Zoff al 90', però intanto la storia della stagione dice questo. Forse qualcosa lo vorrà dire, specie a chi magari pensa che ci sia spogliatoio scollato, gente che si azzuffa e giocatori che porterebbero il coach di peso al Tarvisio: avessero voluto dar segnali negativi, di occasioni ne avrebbero avute eccome. Quindi saranno confusi, saranno tanti, ma non sembrano remare uno a Est e uno a Ovest. Ecco, non è una cattiva notizia, o no?

Ravenna, quindi. Due su due contro la Fortitudo, e quindi ottime ragioni per pensare al famoso proverbio del non c’è due senza, eccetera, si è capito. Erano arrivati a Jesi con poca credibilità, visto il momento non positivo in campionato che li ha portati attorno all’ottavo posto (ma è anche una classifica che, tolte le prime tre, dice otto squadre in quattro punti). 2-5 il record delle ultime 7 giocate ma, appunto, non stiamo tanto a guardarci, visto il potenziale. E visto l’ormai epico capitombolo dell’andata, unico casalingo, dal +28 eccetera, quando coach Martino fece alzare le seconde linee e queste distrussero Bologna. Ad ogni modo: detto che Montano va a 11 di media ma che non è da prendere in considerazione (lui stesso ha detto “contro la Fortitudo prendo solo ferri”), anche se magari è evitabile lasciargli dieci metri di spazio, si potrebbe ripartire dai disastri di Jesi. Ovvero, attenti a Giachetti, che pare in grado di trapanare la prima linea difensiva bolognese anche in ciabatte, ai balzi del lungo Grant (13+8) e al tiro dell’esterno Rice (42% da 3), oltre ad un gruppo di italiani, gregari e giovani, che si è già visto come, insomma, se lo chiami in causa non è che si faccia di nebbia, anzi.

Si gioca domani alle 18.

(Foto di Fabio Pozzati / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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