Sei anni fa, di questi tempi, la Virtus retrocedeva in A2. Da allora, oltre al pronto ritorno in serie A, sono arrivati quattro trofei: la Basketball Champions League nel 2019, lo scudetto nel 2021, seguito da Supercoppa ed Eurocup in questa stagione.
Che la proprietà Zanetti facesse sul serio si sapeva: dopo anni di crescita e soddisfazioni - e una stagione in rampa di lancio stoppata dal Covid - ieri è arrivata la conquista dell’obiettivo principe, ovvero l’Eurolega.
Dopo la beffa dell’anno scorso, la Virtus torna nel massimo campionato europeo, e lo fa dalla porta principale, per merito sportivo e senza dover chiedere una wild card. Considerata la formula folle della competizione, vale ancora di più.

E’ una vittoria che ha tanti padri, come spesso accade. E allora è la coppa di Sergio Scariolo, che dopo un inizio di stagione davvero tribolato per gli infortuni dopo la Coppa Italia praticamente non ha più perso, anche grazie a due innesti da Eurolega come Hackett e Shengelia, trovando chimica e minutaggi perfetti.
E’ la coppa di Milos Teodosic, MVP della finale e decisivo, con una presenza mentale notevole. Tre anni fa era arrivato per riportare la Segafredo in Eurolega, e ci è riuscito.
E’ la coppa di Kyle Weems, che oltre a essere decisivo ha davvero sviluppato un legame speciale con i tifosi e la città.
E’ la coppa di capitan Marco Belinelli, che ha spiegato che “non ci si ferma qui”: la finale scudetto con Milano è già nel mirino.
E’ la coppa di Mam Jaiteh, cresciuto in maniera insospettabile durante la stagione, tanto da meritarsi il premio di MVP della stagione regolare di Eurocup. E ieri, dopo un inizio da far tremare i polsi, è stato decisivo.
E poi tutti i giocatori, dal primo all’ultimo, per aver creato quel clima di “coesione e fiducia reciproca” citato da Scariolo, e aver dato ognuno un contributo tangibile.

Infine, dopo anni di restrizioni è stato bellissimo vedere un palasport pieno fino all’ultimo posto e anche oltre, e la gioia di un’invasione di campo con baci e abbracci. La normalità è anche questo, e nessuno vuole più farne a meno.

Si torna in Eurolega, quindi. L’ultima volta fu nel 2007-08, e non andò benissimo. Fu la famosa stagione delle gite enogastronomiche ricordate da Baraldi qualche giorno fa, per spiegare che questa Virtus non intende prenderla così: non la faremo solo per partecipare, e c’è decisamente da credergli. Tra l’altro, averla conquistata già a maggio pone la Virtus nelle condizioni di poter rinnovare diversi giocatori, Shengelia su tutti. Lecito pensare che gli investimenti di Massimo Zanetti continueranno, e cresceranno ancora. Ora dobbiamo lavorare perché si torni nelle prime otto squadre di Europa come c’è già Milano, ha detto a caldo il patron.

Ma prima, ci sono i playoff da giocare. La stagione non è finita, e c’è un altro trofeo da provare a vincere. Dovesse capitare, sarebbe davvero una stagione indimenticabile.

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