Pietro Aradori è stato ospite di Sport Club.

Un giudizio su Ettore Messina, che ultimamente è molto duro con i giornalisti. "E non siete stati suoi giocatori. E' molto duro ma anche molto chiaro, per cui non ci sono fraintendimenti: se fai quello che vuole lui si va a nozze, altrimenti è un disastro. Ma è bravo a farti capire quel che vuole da te. Io mi sono trovato molto bene con lui, la sua carriera dice tutto"

Quanto hai retto con lui? "L'ho avuto in Nazionale, quindi mai una intera estate. Ce ne sono state tre"

La retrocessione dell'anno passato, di chi sono state le responsabilità? "E' stata una stagione dolorosa, colpe sia della società che della squadra. C'erano problemi e casini in società, ma in campo ci andavamo noi giocatori. Un mix di cose, quegli anni che iniziano male e finiscono ancora peggio. Pensiamo che già dopo la prima giornata l'allenatore si era dimesso, poi è stato un lungo rincorrere: abbiamo tutti delle colpe, è successo, ma è un passato che non si può cambiare e per fare di meglio"

Contro Napoli la squadra si è nascosta. "Quella partita nasce da molto prima. Dopo la pausa per la Coppa Italia avevamo sempre fatto partite con l'acqua alla gola, e vincere erano sospiri di sollievo mentre perdere ti prendevi paura guardando la classifica. Essere all'ultima spiaggia fin da febbraio è un qualcosa che si paga sia mentalmente che fisicamente, e ha portato ad una gara con Napoli non all'altezza delle caratteristiche"

I margini di miglioramento attuali? "Possiamo ancora crescere. Siamo ancora all'inizio, abbiamo fatto una preparazione atletica tosta e stiamo cercando la nostra chimica. Ci stiamo conoscendo, e da settembre in poi siamo andati sempre meglio. Indietro in Supercoppa, ma in campionato siamo in crescita, dopo aver fatto bene, pur perdendo, contro Cento che ora è capolista."

Cosa è cambiato dall'anno scorso? "In A2 la chimica è diversa, anche se lo scorso anno di teste calde o problemi di spogliatoio non ne avevamo. Quando hai una squadra con tanti italiani hai meno differenze culturali e si parla sempre la stessa lingua. Vogliamo far reinnamorare la gente della società, dopo due anni di risultati negativi che è normale pesino"

Cosa ti ha chiesto Dalmonte? "Appena si è insediato mi ha chiamato, e ha detto che avrebbe voluto volentieri continuare assieme. Sapendo che è un campionato che conosco meno, ma mi ha fatto piacere che lui contava su di me. Due anni fa non era una buona situazione, viste le chiusure del pubblico eccetera, ma facemmo bene"

Sei legato a Bologna. "Amo la Fortitudo e ho preso casa qua. E sono dispiaciuto per come è finita la scorsa stagione"

Se tu fossi stato un dirigente, Martino nel 2020 e Dalmonte nel 2021 avrebbero meritato la conferma? "Sono dinamiche che non conosco. Il fatto che nel 2020 la stagione sia finita a marzo non ha aiutato a fare delle scelte che sono state poi pagate. Per questa piazza è fondamentale avere il pubblico, e piano piano ti sei portato dietro delle situazioni che iniziarono con il Covid. Antimo aveva un legame con questa piazza, e una volta richiamato è stato felice di tornare qua di corsa"

Perchè nelle sconfitte la stampa ti ha dato sempre troppe colpe? "Non lo so. Forse quando ci sono su di te tante aspettative, appena perdi sei il primo su cui viene puntato il dito. Io sono il primo ad averne su me stesso, ma non sono Superman, questo è uno sport di squadra e non è il tennis. Si perde e si vince insieme"

Tra Sacchetti, Repesa e Martino, quello con cui ti sei trovato meglio? "Con Repesa mi trovavo bene, poi ha fatto altre scelte. Con Antimo ho sempre giocato molto bene, lui ha la capacità di costruire ottime squadre e ottimi gruppi e nonostante l'amarezza dell'ultimo anno io con lui andavo d'accordo"

Come te lo ha detto che se ne sarebbe andato? "Lo abbiamo saputo via conferenza stampa, come tutti gli altri"

Che A2 hai ritrovato? "Non è che se ne fai 15 in A2 automaticamente ne fai 30 in A2, è paradossale ma è più difficile. Tutti affrontano me e la Fortitudo con il coltello tra i denti. Ogni volta che vai in trasferta è la partita dell'anno, e la cosa è stimolante anche se sai che di là ci sarà gente che metterà il 110%. Ho trovato italiani di grande talento e qualità, ma che in A1 si troverebbero davanti stranieri da 35' e non verrebbe permesso loro di avere spazio anche per sbagliare. E se non sei veramente forte lo soffri"

Ti aspettavi questo exploit di Procida in Eurolega? "Ha grande atletismo e tiro piazzato, e in certe squadre può essere un ottimo finalizzatore. Sono contento per lui"

Il video integrale della trasmissione.

https://youtu.be/BM8yAYU0eMs

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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