Countdown di qualche cifra significativa sulla 41edizione del Playground dei Giardini Margherita appena terminata.

 

800.000 contenuti social visionati nelle sole ventiquattro ore della finale

 

40.000 presenze complessive ai Giardini tra il via del 19 giugno e la finale del 20 luglio

 

30.000 persone collegate per la diretta streaming della finale (molte più della gran parte della partite dell’ultima Serie A)

 

4000 persone circa giovedì sera. Per chi dice che fisicamente non ci stanno: con gli occhi sul campo forse erano un po’ meno, ma col mare di gente in giro, o al village lì accanto, ci si arriva

 

2000 spettatori per la finale femminile, vinta dalla ragazze di CiaccioCasa il 30 giugno, forse ancor più straordinario

 

400 tra giocatori e giocatrici scesi in campo, tra professionisti, semipro e dilettanti puri

 

364 giorni, il tempo passato tra la tripla sulla sirena di Iris Ikangi per portare in semifinale Mercanzie Squad nel 2022 e fare la stessa identica cosa nel 2023

 

99 punti in 4 gare segnati dalla rivelazione Fabrizio Piccone, per media partita (24,7) primo scorer del torneo

 

90 minuti, la durata del docufilm ’Il campo dei miracoli’, regia di Davide Spina, sul significato e l’epopea del torneo. Visto il primo spezzone in anteprima, non vediamo l’ora di vederlo tutto.

 

54 anni compiuti il giorno della finale da Alessandro Vicino. Che per appendere il fischietto al chiodo dopo una grande carriera arbitrale (12 anni in Serie A) ha scelto i Giardini, il giorno del suo compleanno.

 

50 anni tondi, la differenza d’età tra il vecchio drago Marco Dovesi (tornato a giocare a 59 anni) e Christian Latini (mandato dentro per un minutino a 9 anni). Due record in un colpo solo: il più anziano e il più giovane di sempre in campo ai Gardens. Ed entrambi a segno.

 

45 partite giocate: 31 maschili, 13 femminili, più l’all-star benefico con i vip

 

41 edizioni in archivio, l’anno scorso si disse che quella del quarantennale era stata speciale, questa anche di più

 

35 punti il record in singola gara, della fantastica Susanna Toffali in semifinale. Poi migliore in campo anche in finale ed MVP a mani basse del torneo femminile

 

33 il numero di maglia di Carlo Trentin. Che è tra quelli che hanno vinto il titolo con Matteiplast.

 

32 punti il record in singola gare del maschile, di Francesco Paolin nella prima di Ciaccio Casa. I campioni del 2022 però sono usciti ai gironi, prima grande eliminata di un torneo mai così equilibrato

 

30 il voto preso a un esame universitario da Alberto Conti, il giorno aver vinto torneo, titolo di Mvp della finale e di capocannoniere, per il secondo anno in fila.

 

25 gli anni di Federico Osellieri (Not in My Olly Fans), padovano classe ’98, simpatica scoperta: ai lui il Premio speciale Banca di Bologna

 

24 il numero di maglia di Marco Barattini, che a proposito di università, è andato oltre: mercoledì pomeriggio si è laureato in ingegneria, alla sera ha segnato 12 punti in semifinale, il giorno dopo 10 in finale e si è laureato un’altra volta, campione dei Gardens.

 

23 le serate di basket offerte alla città dal Playground. Ma per chi ama i Giardini Margherita e lo sport, non è finita: ora inizia “Libri e Storie di Sport”, dieci incontri a tema tra spettacoli, incontri, proiezioni. Da lunedì tutte le sere fino al 4 agosto, weekend escluso.

 

22 gli anni di Sasha Vidrini di Arte è Kaos, classe 2001, premiato come giocatore più migliorato. Triestino, quest’anno ha giocato al college per il minuscolo Plattsburgh State, in Division 3.

 

21 Il numero di maglia di Matteo Fantinelli, alla Fortitudo e per Marcanzie. Un capitano della Effe che, a 29 anni, ci teneva a giocare almeno una volta ai Gardens: desiderio esaudito.

 

19 circa, l’ora in cui giovedì ha cominciato ad arrivare gente per prender posto in collinetta. L’orario d’inizio fissato per la finale era 21.15…

 

16 punti di media per il 2002 Giordano Durante (Sempreminors), miglior giovane del torneo, a cui è andato l’ormai tradizionale premio Luca Bertozzi.

 

12 ore circa trascorse tra la vittoria in finale, con successiva baldoria durata tutta la notte, e la misteriosa comparsa di Oscar Passarini a Valles, Val Pusteria, sede del ritiro del Bologna. Intervistato live su TRC, raggiante, il popolarissimo sponsor dei neocampioni ha parlato solo del Playground, e zero di calcio.

 

10 I trofei, di squadra o individuali, della premiazione di giovedì, l’ultimo consegnato dal sindaco Matteo Lepore. A cui dei Gardens non c’è bisogno di spiegare niente…

 

9 che da trent’anni, sempre e comunque, è il numero di Davide Lamma, un altro capitano della Effe, ed un pezzo di storia dei Giardini. A 47 anni è tornato in campo, ritoccando un record che era già suo: ha partecipato a 22 diverse edizioni del torneo.

 

8 Il numero di Martino Mastellari, meritatissimo MVP del torneo nonostante la sconfitta in finale della sua Not in My. Un flash tra tanti, il superbo appoggio alla tabella, dalla media, per piegare sulla sirena Couponlus nei quarti.

 

7 Toronto Raptors: la maglia indossata per otto stagioni da Andrea Bargnani in NBA. Ce l’aveva addosso un sacco di gente, mercoledì sera, per farsela autografare dal Mago in persona, ospite d’onore del Playground.

 

6 partite giocate, sei show dell’inimitabile chef Olly e dei suoi… Fans. Ogni entrata in campo, uno sketch diverso: i re magi, i Warriors (quelli del film, non Golden State), i wrestler della WWE… Fino all’accenno di haka, che si trasforma in Macarena. Fenomeni.

 

5 partite per i Sempreminors di Salvarezza, che più di tutti rappresentano l’orgoglio della moltitudine dei giocatori minors. La grande sorpresa, spintisi fino alla semifinale.

 

4 titoli vinti da coach da Matteo Lolli, che eguaglia il record dei Giardini e passa alla storia, presentandosi in campo in monopattino.

 

3 sole le partite giocate al chiuso per pioggia. Grazie, San Walter Bussolari

 

2 che vivono a Dubai, ma non si conoscevano, messi in contatto tra loro attraverso i commenti live della finale. Il giorno dopo si sono incontrati e sono andati a fare due tiri. Sempre a Dubai…

 

1 uomo solo al comando della galassia: Simone Motola

 

0 dubbi: è stata l’edizione più bella di sempre, ma la prossima lo sarà anche di più.

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