Gianmarco Pozzecco è stato sentito da Enrico Schiavina per il Corriere di Bologna. Un estratto dell'intervista.

"Domani entrerò assieme ad Ettore. Abbiamo una nostra routine già testata, io per ultimo. Sarà un bel momento, almeno per me, credo. Di certo io sarò molto emozionato. Ma la vera notizia è un'altra, abbiamo un Mancio-junior. Gli ho scritto, ma domani la prima cosa sarà abbracciare papà Mancio.
Io e Messina contro la Fortitudo? Con Ettore ne abbiamo parlato mille volte, dal primo giorno. Poi non cambia niente, io resto orgogliosamente legato almio passato fortitudino, lui al suo virtussino, ed è giusto così.
Io in due mesi con la Effe ho battuto il record di tecnici ed espulsioni. Ero divorato dalla voglia di farcela, avrei venduto l'anima al diavolo per riuscirci. Poi arriva Antimo dopo di me e fa una gran promozione: bravo lui. Ma mi resta un'idea molto precisa del mio rapporto con Fortitudo: non sono riuscito a finire certe cose, non sono certo uno del livello di Baso o Carlton, eppure mi resta l'orgoglio di aver guadagnato il rispetto di quel mondo, di averne fatto parte. E non solo perché un bel giorno, per principio, ho rifiutato il bianconero.
A proposito della famosa scala: l'ho raccontato pochissime volte, ma mi ricorda anche il momento più triste della carriera. Nel 2005, messo fuori squadra, torno al palazzo per la prima volta, giocano contro Roma. Finita la partita mi viene d'istinto di andare giù con gli altri, poi capisco e mi blocco all'imbocco della scala: provai un dolore enorme. Tra l'altro, mi ero messo come al solito la prima maglietta trovata nel cassetto, senza pensarci: era nera con la scritta "I'm the best, fuck the rest". Non proprio una genialata.
Repesa? Ormai è un amico, da anni. A Zagabria ho lavorato due anni con Dino, suo figlio, siamo rimasti in contatto. Mi è dispiaciuto che sia andato via da Bologna, poi dovendo cambiare hanno fatto bene ad affidarsi a uno come Antimo che conosce già l'ambiente.
L'attuale Fortitudo? Non è male, andava un po' sistemata perché l'assenza di Fantinelli pesa, purtroppo continua ad essere un cantiere aperto. I giocatori ci sono, conosco bene Benzing, incrociato l'anno scorso con Saragozza, che è forte.
La Virtus forte? Un bene per tutti: a noi renderà la vita più difficile, ma anche più divertente. Fortissimi, hanno tutto per gestirsi sui due fronti, e gli auguro il meglio in Eurocup. Ma a battere quelli forti si gode di più, ed a battere loro il fortitudino che è in me godrebbe il doppio"

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