Settimo posto in classifica, otto vinte e sette perse, media inglese pari a zero (una sola vittoria in trasferta, una sola sconfitta in casa, se Rimini all'epoca poteva essere definita tale). La Fortitudo di fine girone d'andata viaggia nella parte sinistra della classifica, veleggiando lontana da posizioni basse che mai in realtà le sono appartenute, e guardando comunque più verso l'alto che altro. Si potrebbe discutere a lungo se il rendimento fin qui sia stato positivo o meno, e alla fine, il bicchiere, sarebbe giusto rilevarlo mezzo pieno, più che mezzo vuoto.

Boniciolli continua a ripetere come ci si debba sempre ricordare da dove si è partiti, prima di giudicare. E la cosa non è nemmeno sbagliata, se vogliamo, ma non deve nemmeno diventare un alibi: se questa squadra è capace, almeno in casa, di far più o meno quello che vuole, allora vuol dire che una discreta crescita dai tempi in cui Montano era stato preso solo perché non c'era da pagargli l'appartamento, per fare un esempio. Evidentemente è una crescita parziale, che non riesce a dare i propri frutti fuori casa, amen. Piuttosto, è preferibile ricordare come si giochi da un bel po' senza uno straniero, e vai a vedere (il coach domenica faceva l'esempio di Verona) cosa fanno le altre squadre quando menomate nel loro settore estero. Senza Flowers lo stesso Montano ha moltiplicato le sue cifre, anche in virtù del recupero da infortunio, e Sorrentino, almeno in casa, è tornato ad essere un giocatore. Chiaro che ora siamo tutti curiosi di sapere cosa potrà essere, questa Fortitudo, al netto del rientro di Jonte e dell'esordio di Amoroso. Però sarebbe ingeneroso criticare la truppa per quanto fatto fin qui. Criticare no, ecco. Mordersi le mani, ogni tanto, anche solo per capire cosa succeda lontano dal Paladozza, è umano.

Mantova, quindi. Arpionata all’ultima curva l’ultima posizione per le Final Eight, la squadra lombarda è l’unica che può, fin qui, dire di aver fatto saltare il fattore campo Fortitudo, ammesso e non concesso che Rimini possa essere definita paritetica al Paladozza. Realtà dal rendimento quasi speculare in casa come fuori (5 vittorie e 5 vittorie), Mantova si è un po’ complicata la vita dell’alta classifica andando a perdere tre trasferte su campi di dirette concorrenti (Verona, Brescia e Treviso) ma si è ripresa dopo un momento no che ha portato ad un -30 a Verona e un successivo -20 casalingo con Ferrara. Squadra lunga e con la guardia Hurtt a fare da principale puntero (14.7 di media, 35 l’altroieri a Recanati), a Mantova segnano abbastanza anche l’ala Ndoja e l’ex Virtus Moraschini, che finora ha sfiorato i 13 a partita. Più o meno 11+8 partorisce il lungo Simms, mentre ancora funzionale è Fabio Di Bella, 8.5 di media.

Si gioca mercoledì a Mantova, ore 18, dirette canoniche su Nettuno e LNP Pass.

(foto Serra - Fortitudo Pallacanestro)

PUNTO VIRTUS. GIOVEDI' L'ASSEMBLEA DEI SOCI, SI VA VERSO UN DIVERSO MODELLO DI PROPRIETA'?
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE