(Foto Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Fortitudo Pallacanestro 103)

E alla fine diciamo che è stato solo un modo per rendere la giornata non tanto vincente quanto eroica, perchè ad un certo punto si era sul +21 (ancora +16 a -12' dalla sirena) e pareva una partita di quelle dominate talmente tanto da non fare quasi notizia. Poi la Fortitudo si è afflosciata sulle proprie inevitabili mancanze, finendo anche sotto prima che la prima - sorry for l'allitterazione - fagiolata evitasse la sconfitta al 40'. Un supplementare, poi il secondo, e (toh!) la scoperta che Milano, alla fine, era più stanca di Bologna. Moore ha fatto quello per cui era stato preso, ovvero prendere in mano la truppa nel momento del bisogno, Moretti non ne ha fatta passare una, e tutti sono rimasti compatti. Il modo migliore non solo per vincere, ma per esaltare l'ambiente.

Never ending story. Limahl sarebbe stato fiero della Fortitudo, senza nemmeno bisogno di usare il Fortunadrago. Ora la classifica dice 3-1, dice che è stata vinta la prima esterna che sarà anche stata poco pesante dal punto di vista atmosferico (si giocava a Treviglio), ma che per le condizioni interne tanti rischi ne portava. Ora si vada di Pesaro, con la possibilità di dire al mondo almeno una piccola cosa: questa squadra, rispetto a quella con tante problematiche di costruzione dello scorso anno, è tanta roba.

Innamoratissimo - Non è nè smentita nè confermata la notizia per cui svariati genitori abbiano aspettato il ritorno del pullman per proporre a Moretti di maritare le proprie figlie. Ma, in generale, partita dove tutti meritano un applauso.

In preda ad uno spasimo - C'è gente che deve ancora crescere nel rendimento, così come si dovrà capire se, oltre all'inevitabile blackout di ossigeno, la goleada presa nel secondo tempo non abbia avuto anche ragioni tecniche. Non dimenticando che, comunque, in area la Fortitudo poco ci mancava proponesse, per forza di cose, il Grande Puffo.


 

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