Dopo la fuga di coach Pashutin, a quanto pare senza autorizzazione da parte della società (come siano andate effettivamente le cose ancora non è chiaro, e si profila un contenzioso legale), a Cantù ci si interroga sul futuro della società, che si gioca su più fronti.
Da un lato c'è la speranza di un passaggio di proprietà, con due cordate (americana e svizzera) interessate a subentrare a Gerasimenko rilevando la squadra e i terreni del Pianella. Il patron russo per ora avrebbe giudicato l'offerta americana troppo bassa. La speranza di tutti è che l'ex patron si convinca a cedere la società, in modo da poter ripartire.
Dall'altro però c'è la gestione quotidiana della squadra, sempre più problematica. Al momento il coach è il vice Nicola Brienza, che però - essendo tesserato come vice - potrà allenare da capo solo una partita, poi il suo tesseramento andrà adeguato. E per farlo Cantù dovrà pagare i lodi esecutivi (circa 20mila euro), ma a quanto pare non solo. Per riavere il mercato aperto il club dovrebbe poi essere in regola con i contributi degli stipendi di lega di novembre e dicembre (si parla di circa 200.000 euro) scaduti il 16 gennaio e soggetti a verifiche COMTEC il 18 febbraio. Intanto, c'è stato qualche malumore "social" dei giocatori sia attuali (Udanoh) che passati (Culpepper). Insomma, la situazione non è semplice, e va risolta cercando se possibile di garantire l'equità competitiva del campionato. Alcuni club, secondo Tuttosport, si sarebbero già lamentati della questione sia in Lega che in Federazione. E proprio la Federazione, nei prossimi giorni, sarà chiamata a esprimersi su una possibile interpretazione più permissima dei regolamenti di cui sopra, per permettere a Nicola Brienza di sedere comunque in panchina come capo allenatore.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI