Non ci fosse quel piccolo problema che qua ne siamo coinvolti, la serie Fortitudo-Treviso è di quelle che, forse, a stare in poltrona a vederla ci sarebbe davvero di che parlare con banali metafore tipo spot per la pallacanestro e simili, e magari far presente che vai a vedere la serie A e veniteci a dire che il livello è maggiore. La prima sconfitta casalinga nei playoff di Boniciolli da quando è tornato qua (per l’ultima, risalire a gara 3 di finale scudetto nel 2002, con annessi problemi a fine gara) arriva forse nella maniera meno drammatica, dato che il 2-0 di Treviso era una discreta scorta in vari modi e maniere, ma di fatto riapre una serie che è stata a pochi attimi dall’essere chiusa. Vero, come dice il coach, che pensare di fare 3-0 contro questa avversaria era esagerato, e che una reazione figlia della leggerezza del chi non ha nulla da perdere era prevedibile. C’è stata, amen, ma più che il dover ripartire dal 2-1 il problema è più mentale.

Ovvero: domani sarà più forte il senso della Fortitudo nel pensare attenti che ci possono battere, quindi stiamo in campana, o quello di Treviso nel pensare, invece, visto che non sono imbattibili?. Insomma: sarà una gara a scacchi con le teste di tutti i protagonisti, non sapendo nemmeno se, al contrario, Bologna inizierà a vedere fantasmi e/o Treviso penserà in anticipo all’aver ormai trovato il bandolo. Questioni per psicanalisti, tutto qua.

Invece, a parlare di basket, la faccenda è stata diversa. Senza che qualche bolognese abbia palesemente preso il virus del “vinciamo facile”, c’è stato un calo di tensione collettivo. Mentre Treviso, scevra dal dover vincere a tutti i costi (al PalaVerde Bologna è la Avversaria, e ci sta che le spalle dei giocatori non siano così grosse come quelle dei Nicola e Garbajosa di un tempo), non ha avuto frenate nei sospensori come in Veneto. Basta questo: poi, seguendo il dettame dell’hic et nunc boniciolliano, tutto il resto è fuffa. Bella da vedere, per chi non ne è parte in causa.


Shine on you crazy diamond - Nessuno veramente negativo, nessuno veramente sopra le righe in positivo. Ci hanno provato Candi e Italiano, a tratti Mancinelli, senza che nessuno sia stato davvero in grado di mettere le mani sulla partita. Poi, la riapparizione di Seragnoli (poche battute, “è rimasto tutto uguale, anche gli arbitri contro di noi”, oltre ad un commento sul poco utilizzo di Knox): qualcosina, per la Fortitudo, lui lo ha fatto.

Another brick in the wall - Le leggerezze a rimbalzo, specie quelle di un Knox in precedenza rabbioso come poche volte lo si era visto. E le percentuali da 3, dannose e negative. Ma domani è un altro giorno, si vedrà.


(Foto di Fabio Pozzati)

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