IL 2011 BIANCONERO
GENNAIO
Il 2011 bianconero si apre con due sconfitte in quattro giorni, a Siena e a Biella, per una Virtus decimata. Intanto deflagra il caso Kemp: il giocatore non torna dagli USA - dove era andato per un lutto personale tuttora non chiarito - e chiede la rescissione del contratto per ritardi nei pagamenti. Con la vittoria contro Roma - recuperando dal -17 - la Virtus si rimette in corsa per le Final Eight, che vengono agganciate con la vittoria di Teramo, e quinto posto alla fine del girone di andata. Nel frattempo Kemp si accasa a Roanne, dove c’è KC Rivers, che la Virtus vuole. I bianconeri prima mollano la trattativa con Rivers, poi negano il transfer e fanno causa al giocatore, attaccando anche l’agente di Kemp Mario Scotti. I francesi ritardano anch’essi la concessione del transfer per Kemp, e la cosa si fa lunga. Dopo la sconfitta netta a Cantù arriva finalmente il nulla-osta per Rivers, mentre si dimette il responsabile della comunicazione Luca Marozzi. Infine, a fine mese, la FIBA dà ragione alla Virtus. Kemp resta vincolato alle Vu Nere, e viene scaricato da Roanne. La Virtus, nel comunicare la notizia, attacca ancora Mario Scotti e il giornalista Daniele Labanti. Il mese si chiude con una convincente vittoria casalinga contro Brindisi, e la cessione di Moraschini in prestito a Biella.
FEBBRAIO
Kemp - dopo aver perso la causa - sale a Canossa e torna a Bologna, e dopo qualche giorno di allenamento individuale viene prestato al Besiktas.
Intanto la Virtus, dopo aver perso in overtime ad Avellino (assassinata da Szewczyk), perde male pure in Final Eight, contro Montegranaro, con Homan imbarazzante, pubblicamente ripreso da Sabatini che - contrario alla scelta di Torino come sede dell’evento - pubblica le foto dello scarso pubblico della prima giornata, anche se poi nelle altre tre giornate si andrà sempre sopra quota 8000 spettatori. Dopo un po’ di tensione tra Sabatini e Lardo, invitato a essere meno democratico, la squadra si riprende con le vittorie casalinghe con Pesaro (rocambolesca) e Caserta (convincente).
MARZO
La Virtus espugna Porto San Giorgio ed è quarta, ma si ferma Poeta, che si opera al menisco. Si parla di rinnovo per Lino Lardo, ma dopo la sosta per l’All Star Game (nel quale Sanikidze si scaviglia, ma non sarà nulla di grave) i bianconeri vengono beffati in casa da Varese, e perdono a Treviso, con pesanti recriminazioni arbitrali. Nel frattempo Sabatini chiede al comune il PalaDozza per il 12 maggio (ma l’emergenza rientrerà pochi giorni dopo) e l’ex coach Zare Markovski - a gazzetta.it - attacca duramente la gestione della società, parlando di medriocrità.
APRILE
Poeta torna a tempo di record, ma la Virtus perde anche contro Sassari, uscendo tra i sonori fischi del pubblico amico. Sabatini se la prende coi giocatori, minacciando di mettere in campo gli juniores se vedrà ancora certe facce. Si parla poi di interessamento del patron per la città di Torino, o per comprare il Torino calcio, o per portare una squadra di basket là. La squadra a Milano lotta, ma perde la quarta di fila. Sabatini dichiara che preferisce perdere alla Scala del basket piuttosto che vincere a Cantù. Il patron irrompe poi nella trasmissione “Palla a Spicchi”, attaccando duramente i conduttori. Si scuserà - per i modi - due giorni dopo a Cremona, in occasione della vittoria esterna che ridà ossigeno alla Virtus.
Esce poi un comunicato di un gruppo di tifosi “per il bene della Virtus” che contesta la gestione di Sabatini e prepara un volantinaggio per Virtus-Siena. Parte uno scambio di comunicati stampa, con la Virtus che risponde invitandoli a parlare a centrocampo, i tifosi che rifiutano e i bianconeri che coniano lo slogan “meglio asini che conigli”. La Virtus contro Siena perde, e in conferenza stampa un Sabatini torrenziale attacca i tifosi contestatori (definiti ragazzetti segaioli) e il Corriere di Bologna.
MAGGIO
Con Biella serve una vittoria, e la vittoria arriva, anche se in maniera rocambolesca. E’ anche la giornata del ritorno di Moraschini. Il patron non apprezza certe sue dichiarazioni nel prepartita, e si dichiara disponibile a cedere il suo contratto. Scoppia la grana Valerio Amoroso: il giocatore campano aggredisce Lardo e viene sospeso dalla società, per poi rescindere dopo qualche tempo.
Intanto Sabatini dichiara che la Virtus, che è una passività economica giocherà al PalaDozza, perchè il basket è un intoppo nel calendario fitto di impegni della Futurshow Station. Sabatini mette anche in vendita la società (a 7 milioni di euro) e incontra Sacrati per affari extracestistici.
Arriva e passa il decennale dell’Eurolega 2001, e Madrigali fa sapere di avere lui la coppa. Bertocchi chiede di restituirla per conservarla nel museo Virtus.
La Virtus perde a Roma e si inguaia in vista dei playoff, e firma Austin Nichols per gli allenamenti.
Nell’ultima giornata di regular season la Virtus - con una fatica tremenda - batte Teramo e arriva ottava, beccando Siena.
C’è l’assemblea pubblica dei “tifosi per il bene della Virtus”, a cui Sabatini interviene e ribadisce che vuole lasciare e che la società è in vendita. Sabatini parla anche del periodo di Zare Markosvki, che il giorno dopo gli risponde parecchio adirato.
Iniziano i playoff: in gara1 Siena vince di 39, ma in gara2 la Virtus tiene, rimontando dal -16 e giocandosela all’ultimo tiro. In gara3 - con i biglietti a 200 euro - le Vu Nere giocano alla grande, e Siena è battuta dopo 21 sconfitte consecutive. La stagione bianconera termina in gara4, ai quarti di finale per il terzo anno di fila.
Sabatini ritrova la voglia di andare avanti ed è entusiasta del pubblico (pochi ma buoni), e in due giorni saluta Lino Lardo e firma a sorpresa Alex Finelli. Romano Bertocchi si dimette da presidente. Per Finelli? Anche per quello, dirà lo storico tifoso virtussino.
GIUGNO
Comincia, anzi continua, il “derby” sul PalaDozza. Sabatini non le manda a dire a Romagnoli, dandogli del cravattaro per come ha trattato Sacrati (a cui offre la Futurshow Station gratuitamente) e offrendo soldi alle realtà di LegaDue in difficoltà perchè non vendano il diritto al patron della Conad. Arriveranno querela e deferimento.
In conferenza stampa poi, Sabatini annuncia che la Virtus giocherà alcune partite a Ferrara (in caso di indisponibilità dell’impianto di Casalecchio), e quindi che la campagna abbonamenti sarà limitata a meno di 3500 posti. Dopo aver ospitato le finali under 17 (perse in finale contro la Virtus Siena di Imbrò), i bianconeri con una trattativa lampo firmano Terrell McIntyre, che passa le visite mediche e viene presentato. Mentre il GM Faraoni rinnova per due anni, comincia la lunga trattativa che porterà ad Angelo Gigli.
Sabatini decide anche di far cessare l’attività del Gira Ozzano e il 30 giugno con Sacrati ne annuncia la scissione. Nasce quindi la Fortitudo Basket 103 (ora Eagles).
LUGLIO
Mentre Romagnoli, socio del Gira, si oppone alla scissione (anche in tribunale), visti i pignoramenti al PalaDozza Sabatini annuncia che prenderà all’asta il canestro della tripla di Vukcevic. Intanto dichiara che Koponen e Sanikidze resteranno fino a scadenza, visto che il georgiano rifiuta la proposta di rinnovo della società. Sacrati evita il fallimento della Fortitudo, e la Virtus gli fa i complimenti (maial che nutizi). KC Rivers paga ed esce dal contratto (finirà in Russia): Kemp invece no. Pesaro paga il buyout con la valuta del 22 luglio, invece che del 20, e viene respinta, perchè la Virtus vuole l’accordo col Besiktas disposto a pagare di più. Viene ufficializzato Gigli e la squadra è praticamente fatta, a parte l’ala americana. Parte la campagna abbonamenti, limitata a 3500 posti circa. Per Sabatini continuano le schermaglie a distanza con Romagnoli: sfottò a Zare Markovski, firmato come coach (è il nostro scarto) e minaccia di causa di lavoro a Blizzard. Il ricorso di Romagnoli viene respinto dal Tribunale di Bologna.
AGOSTO
Arriva l’accordo col Besiktas per Kemp, e col pagamento (in ritardo) da parte dei turchi si conclude una lunghissima diatriba. Sabatini a èTV annuncia che tutte le trasferte andranno in diretta sull’emittente locale, e comincia ad accennare a organizzare un evento con la presenza di giocatori NBA, visto il lockout. Canadian Solar rinnova la sponsorizzazione. Si cerca l’ala americana, e vengono proposti e scartati parecchi giocatori anche di ottimo livello, che però chiedono l’escape in caso di fine della serrata. C’è una sorta di “derby” per il prestito di Matteo Imbrò, con Sabatini che dedice di darlo a Sacrati e non a Romagnoli, giudicando migliore il progetto del primo. Alla “103” sarà poi dato in prestito anche Riccardo Bottioni.
La Virtus si raduna, e cerca Thornton ed Eze. Il primo però non troverà l’accordo per la rescissione del contratto in essere con l’Efes; per il secondo pare fatta, ma poi salta tutto per alcuni benefit che la Virtus rifiuta di concedere al giocatore: si parla di 25mila euro di biglietti aerei.
SETTEMBRE
Mese di preseason, tra scrimmage e amichevoli varie. Mentre l’arena di Casalecchio diventa “Unipol Arena” per 5 anni, le Vu Nere trovano l’ala americana, è Chris Douglas-Roberts, che accetta di firmare senza escape NBA. C’è il disgelo tra Sabatini e Romagnoli, che dopo mesi di attriti fanno la pace. Ci si accorda anche sul PalaDozza, con la Virtus che chiede solo la disponibilità per alcune gare, in caso di indisponibilità di Casalecchio.
Intanto prendono corpo i sogni. Prima quello di Emanuel Ginobili, che però prende tempo fino a ottobre. Si riapre la campagna abbonamenti.
La questione Ginobili però viene rapidamente eclissata dall’affaire Kobe Bryant, che deflagra come una bomba atomica. Il 18 settembre Sabatini dichiara di voler portare l’asso dei Lakers a Bologna, e di stare lavorando per farcela tramite Lauro Bon. All’inizio pare poco più di una boutade, anche perchè in rete viene trovato il primo contatto di Bon con Bryant tramite messaggio su Facebook.
Sabatini però è serissimo, e ogni giorno rilancia: prima chiede al Comune e agli imprenditori locali una mano, poi aumenta progressivamente l’offerta al giocatore, rispondendo colpo su colpo alle richieste della sua agenzia (che pubblicamente non parlerà mai). Al giocatore viene offerto prima un contratto annuale con escape, con tanto di messaggi d’amore mandati dai tifosi ([email protected]). Nel bene o nel male la notizia fa il giro del mondo, e si parla della Virtus su siti e giornali americani. Kobe chiede il doppio di quanto offerto, al che la Virtus offre 2.5 milioni per un mese, chiedendo nel frattempo alla Lega di spostare le partite per giocarne fino a 10, in quel mese. Il giocatore - in Italia con la Nike - dice che giocare qui è “molto possibile”, e poco dopo Sabatini, dopo l’ennesima conference call notturna, annuncia di aver trovato l’accordo economico. Pare davvero fatta, quindi. E la Virtus chiude di nuovo la campagna abbonamenti. Alcune squadre di serie A però (Varese e Cremona) si oppongo allo spostamento del calendario, e Sabatini si infuria.
OTTOBRE
Si parla solo di Kobe, e i tifosi seguono le riunioni notturne per il lockout, ovviamente facendo il tifo per la rottura. Sabatini continua a trattare con l’agente Pelinka e a fare proposte di ogni tipo, dal contratto annuale alla singola partita, anche amichevole (Kobe Night). Ginobili intanto prima prende ancora tempo, poi dice definitivamente di no. Dopo la promozione d’ufficio di Venezia viene rifatto il calendario, e la Virtus inizia il campionato con grande sofferenza, piegando Roma in overtime. Ma si parla solo di Kobe, anche se piano piano - pur perdurando il lockout - le possibilità di vedere il giocatore a Bologna paiono scemare di giorno in giorno: Sabatini arriva addirittura a scrivere al presidente americano Obama, e pensa alla Kobe Cup, un circuito di tre esibizioni. Alla Virtus andrebbe bene a ottobre come a novembre, ma ormai i buoi paiono scappati. La Virtus intanto perde ad Avellino, e si prende uno striscione-rimbrotto dai Forever Boys. I bianconeri perdono pure a Milano, piuttosto male. Sabatini continua a non mollare su Bryant, e cede Moraschini in prestito a Sant’Antimo, mentre si dimette il viceallenatore Marco Sodini. A fine mese la Virtus rischia grosso, ma alla fine batte Cremona con un tiro decisivo di McIntyre.
NOVEMBRE
Il mese si apre col botto. Dopo aver colpito con un cazzotto Finelli, Jared Homan viene messo fuori squadra, e si transerà poi il suo contratto. Sabatini ribadisce l’assoluta fiducia nei confronti di Finelli. La Virtus perde a Teramo, e i Forever Boys non la mandano a dire. Striscione ci siamo rotti il cazzo, e immediata riuniona coi tifosi convocata da Sabatini che annuncia due cose: che McIntyre ha un problema all’anca che gli impedisce di giocare, e che la società è in regalo per chi vuole prendersela. Nei giorni successivi poi la cosa si chiarirà, con l’idea di una Fondazione, anche perchè Sabatini dice di non poter più andare avanti da solo e che l’alternativa è la chiusura, e fissa la deadline al 15 dicembre. Intanto sul campo la squadra reagisce, e McIntyre si congeda con due vittorie, in casa con Varese e a Montegranaro. La società per sostituire lui e Homan firma Vitali e Lang. Niccolò Martinoni viene ceduto a Casale, e torna anche Dan Werner. Intanto finisce il lockout, mettendo la parola fine al sogno di Kobe, sogno che però pareva diventato utopia ormai da tempo. Sabatini però continuerà a parlarne, di tanto in tanto, facendo capire che non essere riuscito a prenderlo è il suo rimpianto maggiore da quando possiede la Virtus.
DICEMBRE
Chiude Futurshow Station, la radio ufficiale della Virtus, che passa a Radio International. Intanto, dopo la sosta e col nuovo assetto, la squadra dimostra di esserci, ed è implacabile. Quattro vittorie su cinque a dicembre: Sassari, Venezia, Treviso e Caserta, e sconfitta solo a Biella. 6/6 casalingo, e terzo posto in classifica, momento assolutamente straordinario, e rendimento oltre ogni aspettativa per Poeta, Sanikidze e Gigli.
Vengono resi noti i dati ufficiali sugli abbonati: con 3456 (-25% dalla scorsa stagione) la Virtus scende dal primo al terzo posto, dietro Siena e Pesaro.
Sul fronte societario, dopo alcune dichiarazioni temporalesche (o Fondazione o fusione, tirando in ballo anche Romagnoli, che però nega ogni tipo di possibilità), il barometro passa al sereno. Con l’anno nuovo la proprietà Virtus dovrebbe passare a una Fondazione, con lo statuto già pronto. Sabatini ha già stretto contatto con alcuni imprenditori, di cui un paio si sono manifestati: si tratta dei padroni di Caffaro Industrie e Alma Petroli, già sponsor bianconeri. Alla festa con tifosi e sponsor Sabatini annuncia che questo sarà il suo ultimo Natale da presidente.
Parte infine la stagione NBA: Kobe Bryant dichiara che comunque in Europa non ci sarebbe mai venuto, a meno che la stagione non fosse stata totalmente cancellata. Sabatini conclude l’anno dicendo che gli piacerebbe un giorno sentire Kobe Bryant dire: ho sbagliato a non andare alla Virtus
Il 2011 bianconero si apre con due sconfitte in quattro giorni, a Siena e a Biella, per una Virtus decimata. Intanto deflagra il caso Kemp: il giocatore non torna dagli USA - dove era andato per un lutto personale tuttora non chiarito - e chiede la rescissione del contratto per ritardi nei pagamenti. Con la vittoria contro Roma - recuperando dal -17 - la Virtus si rimette in corsa per le Final Eight, che vengono agganciate con la vittoria di Teramo, e quinto posto alla fine del girone di andata. Nel frattempo Kemp si accasa a Roanne, dove c’è KC Rivers, che la Virtus vuole. I bianconeri prima mollano la trattativa con Rivers, poi negano il transfer e fanno causa al giocatore, attaccando anche l’agente di Kemp Mario Scotti. I francesi ritardano anch’essi la concessione del transfer per Kemp, e la cosa si fa lunga. Dopo la sconfitta netta a Cantù arriva finalmente il nulla-osta per Rivers, mentre si dimette il responsabile della comunicazione Luca Marozzi. Infine, a fine mese, la FIBA dà ragione alla Virtus. Kemp resta vincolato alle Vu Nere, e viene scaricato da Roanne. La Virtus, nel comunicare la notizia, attacca ancora Mario Scotti e il giornalista Daniele Labanti. Il mese si chiude con una convincente vittoria casalinga contro Brindisi, e la cessione di Moraschini in prestito a Biella.
FEBBRAIO
Kemp - dopo aver perso la causa - sale a Canossa e torna a Bologna, e dopo qualche giorno di allenamento individuale viene prestato al Besiktas.
Intanto la Virtus, dopo aver perso in overtime ad Avellino (assassinata da Szewczyk), perde male pure in Final Eight, contro Montegranaro, con Homan imbarazzante, pubblicamente ripreso da Sabatini che - contrario alla scelta di Torino come sede dell’evento - pubblica le foto dello scarso pubblico della prima giornata, anche se poi nelle altre tre giornate si andrà sempre sopra quota 8000 spettatori. Dopo un po’ di tensione tra Sabatini e Lardo, invitato a essere meno democratico, la squadra si riprende con le vittorie casalinghe con Pesaro (rocambolesca) e Caserta (convincente).
MARZO
La Virtus espugna Porto San Giorgio ed è quarta, ma si ferma Poeta, che si opera al menisco. Si parla di rinnovo per Lino Lardo, ma dopo la sosta per l’All Star Game (nel quale Sanikidze si scaviglia, ma non sarà nulla di grave) i bianconeri vengono beffati in casa da Varese, e perdono a Treviso, con pesanti recriminazioni arbitrali. Nel frattempo Sabatini chiede al comune il PalaDozza per il 12 maggio (ma l’emergenza rientrerà pochi giorni dopo) e l’ex coach Zare Markovski - a gazzetta.it - attacca duramente la gestione della società, parlando di medriocrità.
APRILE
Poeta torna a tempo di record, ma la Virtus perde anche contro Sassari, uscendo tra i sonori fischi del pubblico amico. Sabatini se la prende coi giocatori, minacciando di mettere in campo gli juniores se vedrà ancora certe facce. Si parla poi di interessamento del patron per la città di Torino, o per comprare il Torino calcio, o per portare una squadra di basket là. La squadra a Milano lotta, ma perde la quarta di fila. Sabatini dichiara che preferisce perdere alla Scala del basket piuttosto che vincere a Cantù. Il patron irrompe poi nella trasmissione “Palla a Spicchi”, attaccando duramente i conduttori. Si scuserà - per i modi - due giorni dopo a Cremona, in occasione della vittoria esterna che ridà ossigeno alla Virtus.
Esce poi un comunicato di un gruppo di tifosi “per il bene della Virtus” che contesta la gestione di Sabatini e prepara un volantinaggio per Virtus-Siena. Parte uno scambio di comunicati stampa, con la Virtus che risponde invitandoli a parlare a centrocampo, i tifosi che rifiutano e i bianconeri che coniano lo slogan “meglio asini che conigli”. La Virtus contro Siena perde, e in conferenza stampa un Sabatini torrenziale attacca i tifosi contestatori (definiti ragazzetti segaioli) e il Corriere di Bologna.
MAGGIO
Con Biella serve una vittoria, e la vittoria arriva, anche se in maniera rocambolesca. E’ anche la giornata del ritorno di Moraschini. Il patron non apprezza certe sue dichiarazioni nel prepartita, e si dichiara disponibile a cedere il suo contratto. Scoppia la grana Valerio Amoroso: il giocatore campano aggredisce Lardo e viene sospeso dalla società, per poi rescindere dopo qualche tempo.
Intanto Sabatini dichiara che la Virtus, che è una passività economica giocherà al PalaDozza, perchè il basket è un intoppo nel calendario fitto di impegni della Futurshow Station. Sabatini mette anche in vendita la società (a 7 milioni di euro) e incontra Sacrati per affari extracestistici.
Arriva e passa il decennale dell’Eurolega 2001, e Madrigali fa sapere di avere lui la coppa. Bertocchi chiede di restituirla per conservarla nel museo Virtus.
La Virtus perde a Roma e si inguaia in vista dei playoff, e firma Austin Nichols per gli allenamenti.
Nell’ultima giornata di regular season la Virtus - con una fatica tremenda - batte Teramo e arriva ottava, beccando Siena.
C’è l’assemblea pubblica dei “tifosi per il bene della Virtus”, a cui Sabatini interviene e ribadisce che vuole lasciare e che la società è in vendita. Sabatini parla anche del periodo di Zare Markosvki, che il giorno dopo gli risponde parecchio adirato.
Iniziano i playoff: in gara1 Siena vince di 39, ma in gara2 la Virtus tiene, rimontando dal -16 e giocandosela all’ultimo tiro. In gara3 - con i biglietti a 200 euro - le Vu Nere giocano alla grande, e Siena è battuta dopo 21 sconfitte consecutive. La stagione bianconera termina in gara4, ai quarti di finale per il terzo anno di fila.
Sabatini ritrova la voglia di andare avanti ed è entusiasta del pubblico (pochi ma buoni), e in due giorni saluta Lino Lardo e firma a sorpresa Alex Finelli. Romano Bertocchi si dimette da presidente. Per Finelli? Anche per quello, dirà lo storico tifoso virtussino.
GIUGNO
Comincia, anzi continua, il “derby” sul PalaDozza. Sabatini non le manda a dire a Romagnoli, dandogli del cravattaro per come ha trattato Sacrati (a cui offre la Futurshow Station gratuitamente) e offrendo soldi alle realtà di LegaDue in difficoltà perchè non vendano il diritto al patron della Conad. Arriveranno querela e deferimento.
In conferenza stampa poi, Sabatini annuncia che la Virtus giocherà alcune partite a Ferrara (in caso di indisponibilità dell’impianto di Casalecchio), e quindi che la campagna abbonamenti sarà limitata a meno di 3500 posti. Dopo aver ospitato le finali under 17 (perse in finale contro la Virtus Siena di Imbrò), i bianconeri con una trattativa lampo firmano Terrell McIntyre, che passa le visite mediche e viene presentato. Mentre il GM Faraoni rinnova per due anni, comincia la lunga trattativa che porterà ad Angelo Gigli.
Sabatini decide anche di far cessare l’attività del Gira Ozzano e il 30 giugno con Sacrati ne annuncia la scissione. Nasce quindi la Fortitudo Basket 103 (ora Eagles).
LUGLIO
Mentre Romagnoli, socio del Gira, si oppone alla scissione (anche in tribunale), visti i pignoramenti al PalaDozza Sabatini annuncia che prenderà all’asta il canestro della tripla di Vukcevic. Intanto dichiara che Koponen e Sanikidze resteranno fino a scadenza, visto che il georgiano rifiuta la proposta di rinnovo della società. Sacrati evita il fallimento della Fortitudo, e la Virtus gli fa i complimenti (maial che nutizi). KC Rivers paga ed esce dal contratto (finirà in Russia): Kemp invece no. Pesaro paga il buyout con la valuta del 22 luglio, invece che del 20, e viene respinta, perchè la Virtus vuole l’accordo col Besiktas disposto a pagare di più. Viene ufficializzato Gigli e la squadra è praticamente fatta, a parte l’ala americana. Parte la campagna abbonamenti, limitata a 3500 posti circa. Per Sabatini continuano le schermaglie a distanza con Romagnoli: sfottò a Zare Markovski, firmato come coach (è il nostro scarto) e minaccia di causa di lavoro a Blizzard. Il ricorso di Romagnoli viene respinto dal Tribunale di Bologna.
AGOSTO
Arriva l’accordo col Besiktas per Kemp, e col pagamento (in ritardo) da parte dei turchi si conclude una lunghissima diatriba. Sabatini a èTV annuncia che tutte le trasferte andranno in diretta sull’emittente locale, e comincia ad accennare a organizzare un evento con la presenza di giocatori NBA, visto il lockout. Canadian Solar rinnova la sponsorizzazione. Si cerca l’ala americana, e vengono proposti e scartati parecchi giocatori anche di ottimo livello, che però chiedono l’escape in caso di fine della serrata. C’è una sorta di “derby” per il prestito di Matteo Imbrò, con Sabatini che dedice di darlo a Sacrati e non a Romagnoli, giudicando migliore il progetto del primo. Alla “103” sarà poi dato in prestito anche Riccardo Bottioni.
La Virtus si raduna, e cerca Thornton ed Eze. Il primo però non troverà l’accordo per la rescissione del contratto in essere con l’Efes; per il secondo pare fatta, ma poi salta tutto per alcuni benefit che la Virtus rifiuta di concedere al giocatore: si parla di 25mila euro di biglietti aerei.
SETTEMBRE
Mese di preseason, tra scrimmage e amichevoli varie. Mentre l’arena di Casalecchio diventa “Unipol Arena” per 5 anni, le Vu Nere trovano l’ala americana, è Chris Douglas-Roberts, che accetta di firmare senza escape NBA. C’è il disgelo tra Sabatini e Romagnoli, che dopo mesi di attriti fanno la pace. Ci si accorda anche sul PalaDozza, con la Virtus che chiede solo la disponibilità per alcune gare, in caso di indisponibilità di Casalecchio.
Intanto prendono corpo i sogni. Prima quello di Emanuel Ginobili, che però prende tempo fino a ottobre. Si riapre la campagna abbonamenti.
La questione Ginobili però viene rapidamente eclissata dall’affaire Kobe Bryant, che deflagra come una bomba atomica. Il 18 settembre Sabatini dichiara di voler portare l’asso dei Lakers a Bologna, e di stare lavorando per farcela tramite Lauro Bon. All’inizio pare poco più di una boutade, anche perchè in rete viene trovato il primo contatto di Bon con Bryant tramite messaggio su Facebook.
Sabatini però è serissimo, e ogni giorno rilancia: prima chiede al Comune e agli imprenditori locali una mano, poi aumenta progressivamente l’offerta al giocatore, rispondendo colpo su colpo alle richieste della sua agenzia (che pubblicamente non parlerà mai). Al giocatore viene offerto prima un contratto annuale con escape, con tanto di messaggi d’amore mandati dai tifosi ([email protected]). Nel bene o nel male la notizia fa il giro del mondo, e si parla della Virtus su siti e giornali americani. Kobe chiede il doppio di quanto offerto, al che la Virtus offre 2.5 milioni per un mese, chiedendo nel frattempo alla Lega di spostare le partite per giocarne fino a 10, in quel mese. Il giocatore - in Italia con la Nike - dice che giocare qui è “molto possibile”, e poco dopo Sabatini, dopo l’ennesima conference call notturna, annuncia di aver trovato l’accordo economico. Pare davvero fatta, quindi. E la Virtus chiude di nuovo la campagna abbonamenti. Alcune squadre di serie A però (Varese e Cremona) si oppongo allo spostamento del calendario, e Sabatini si infuria.
OTTOBRE
Si parla solo di Kobe, e i tifosi seguono le riunioni notturne per il lockout, ovviamente facendo il tifo per la rottura. Sabatini continua a trattare con l’agente Pelinka e a fare proposte di ogni tipo, dal contratto annuale alla singola partita, anche amichevole (Kobe Night). Ginobili intanto prima prende ancora tempo, poi dice definitivamente di no. Dopo la promozione d’ufficio di Venezia viene rifatto il calendario, e la Virtus inizia il campionato con grande sofferenza, piegando Roma in overtime. Ma si parla solo di Kobe, anche se piano piano - pur perdurando il lockout - le possibilità di vedere il giocatore a Bologna paiono scemare di giorno in giorno: Sabatini arriva addirittura a scrivere al presidente americano Obama, e pensa alla Kobe Cup, un circuito di tre esibizioni. Alla Virtus andrebbe bene a ottobre come a novembre, ma ormai i buoi paiono scappati. La Virtus intanto perde ad Avellino, e si prende uno striscione-rimbrotto dai Forever Boys. I bianconeri perdono pure a Milano, piuttosto male. Sabatini continua a non mollare su Bryant, e cede Moraschini in prestito a Sant’Antimo, mentre si dimette il viceallenatore Marco Sodini. A fine mese la Virtus rischia grosso, ma alla fine batte Cremona con un tiro decisivo di McIntyre.
NOVEMBRE
Il mese si apre col botto. Dopo aver colpito con un cazzotto Finelli, Jared Homan viene messo fuori squadra, e si transerà poi il suo contratto. Sabatini ribadisce l’assoluta fiducia nei confronti di Finelli. La Virtus perde a Teramo, e i Forever Boys non la mandano a dire. Striscione ci siamo rotti il cazzo, e immediata riuniona coi tifosi convocata da Sabatini che annuncia due cose: che McIntyre ha un problema all’anca che gli impedisce di giocare, e che la società è in regalo per chi vuole prendersela. Nei giorni successivi poi la cosa si chiarirà, con l’idea di una Fondazione, anche perchè Sabatini dice di non poter più andare avanti da solo e che l’alternativa è la chiusura, e fissa la deadline al 15 dicembre. Intanto sul campo la squadra reagisce, e McIntyre si congeda con due vittorie, in casa con Varese e a Montegranaro. La società per sostituire lui e Homan firma Vitali e Lang. Niccolò Martinoni viene ceduto a Casale, e torna anche Dan Werner. Intanto finisce il lockout, mettendo la parola fine al sogno di Kobe, sogno che però pareva diventato utopia ormai da tempo. Sabatini però continuerà a parlarne, di tanto in tanto, facendo capire che non essere riuscito a prenderlo è il suo rimpianto maggiore da quando possiede la Virtus.
DICEMBRE
Chiude Futurshow Station, la radio ufficiale della Virtus, che passa a Radio International. Intanto, dopo la sosta e col nuovo assetto, la squadra dimostra di esserci, ed è implacabile. Quattro vittorie su cinque a dicembre: Sassari, Venezia, Treviso e Caserta, e sconfitta solo a Biella. 6/6 casalingo, e terzo posto in classifica, momento assolutamente straordinario, e rendimento oltre ogni aspettativa per Poeta, Sanikidze e Gigli.
Vengono resi noti i dati ufficiali sugli abbonati: con 3456 (-25% dalla scorsa stagione) la Virtus scende dal primo al terzo posto, dietro Siena e Pesaro.
Sul fronte societario, dopo alcune dichiarazioni temporalesche (o Fondazione o fusione, tirando in ballo anche Romagnoli, che però nega ogni tipo di possibilità), il barometro passa al sereno. Con l’anno nuovo la proprietà Virtus dovrebbe passare a una Fondazione, con lo statuto già pronto. Sabatini ha già stretto contatto con alcuni imprenditori, di cui un paio si sono manifestati: si tratta dei padroni di Caffaro Industrie e Alma Petroli, già sponsor bianconeri. Alla festa con tifosi e sponsor Sabatini annuncia che questo sarà il suo ultimo Natale da presidente.
Parte infine la stagione NBA: Kobe Bryant dichiara che comunque in Europa non ci sarebbe mai venuto, a meno che la stagione non fosse stata totalmente cancellata. Sabatini conclude l’anno dicendo che gli piacerebbe un giorno sentire Kobe Bryant dire: ho sbagliato a non andare alla Virtus