La preoccupazione più grande dopo lo shock di gara2, per la Virtus, era quella di dover necessariamente vincere in trasferta, dato che nel 2017 il rendimento esterno bianconero era stato abbastanza zoppicante. E invece sono arrivate due vittorie in due giorni, la seconda ancora più convincente della prima. La Virtus nella difficoltà si è compattata, si è stretta attorno al suo allenatore e ha chiuso la serie senza dover affrontare i rischi di una gara5, trovando di volta in volta protagonisti diversi: ieri, Ndoja e Rosselli su tutti.
Senza Spissu, e con Spizzichini acciaccato, i bianconeri hanno fatto la partita fin da subito, dominandola in lungo e in largo e resistendo ai vari tentativi di rimonta di una Casale tanto coriacea quanto in evidente debito d’ossigeno. Risolti i problemi delle prime due gare, in particolare il controllo dei rimbalzi e la difesa sul pick n’ roll, la Virtus ha avuto la strada spianata, grazie al suo roster più talentuoso e più profondo, dove anche Lorenzo Penna può salire dalla panchine a fare una gran partita. E questa forse è la notizia più lieta. Perché se oltre ai nove giocatori senior i tre giovani continuano a essere pronti e a rispondere presente quando impiegati, la Virtus diventa una squadra con una profondità di roster invidiabile, cosa che potrà essere decisamente utile in un playoff che tutti - dalla società ai tifosi - si augurano essere il più lungo possibile.

La sostanza è che il primo momento di difficoltà di questi playoff è stato superato. Ora, sperando di recuperare subito Marco Spissu, quarti di finale contro Roseto, che ha battuto Legnano per 3-1. Si inizia domenica al Paladozza, si continua sempre martedì in Piazza Azzarita.
Roseto è una squadra dalle caratteristiche completamente diverse da quelle di Casale, molto più offensive, e la Virtus l’ha battuta due volte su due in stagione. Questo ovviamente non vuol dire niente, anche perché la squadra di coach Di Paolantonio - per vincere una serie di playoff ribaltando il fattore campo - ha fatto un passo in avanti anche dal punto di vista difensivo. E il talento di Adam Smith e Valerio Amoroso, tra gli altri, non potrà assolutamente essere sottovalutato. Ma su questo non ci sono particolari dubbi, vedendo il cammino delle Vu Nere fin qui.

(foto Pierfrancesco Accardo)

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