Luca Sancini di Repubblica ha intervistato Paolo Moretti, ex Virtus e padre di Davide, giocatore di Treviso.

Moretti, che tempi. Altre atmosfere, altri giocatori, un altro basket. Virtus-Treviso, una classica. Ricorda? “Erano tempi di sfide al vertice. La geografia del basket aveva altre capitali: Bologna, Pesaro, Treviso, Trieste... Ma al di là dell'aspetto tecnico, era diversa l'atmosfera. Potevi avere come compagni di squadra o avversari gente che veniva o sarebbe andata in Nba. Adesso alcune non sono più nobili, almeno per la categoria in cui giocano”

Gioì per le vittorie, ma proprio al Pala verde patì pure un brutto infortunio. “Furono due finali straordinarie, giocate sul filo. L'ultima, quella del 1995, la ricordo bene: vincemmo gara 1 a Bologna, poi a 8 minuti dalla fine a Treviso sentii una botta fortissima al tallone. Mi ero rotto il tendine d'Achille. Gara 3 la vidi in tribuna, poi festeggiai ugualmente quello scudetto. Comunque anni straordinari. Dei compagni di allora, penso ad Ettore Messina e Roberto Brunamonti, per via della nuova collaborazione che s'è riformata in Nazionale. Era ora che a Roberto venisse assegnato un ruolo nel basket, da troppo tempo uno come lui non veniva coinvolto adeguatamente da questo mondo. L'ho trovata una scelta ponderata e intelligente”

Virtus e Treviso sono accomunate dal grande passato, ma anche dal presente e da una comune crisi che le ha costrette a ripartire da zero. C'è voluto il botto per reagire? “Mah, a volte fare passi indietro può essere, paradossalmente, positivo. Si può tornare a programmare, a fare le cose per bene riprogettando il futuro. Mi pare che sia a Bologna che a Treviso si stia marciando in questa direzione. Nello sport, anche se si incappa in passi falsi, non esiste il tempo perso. Naturalmente a patto che lo si usi per tornare gradualmente a crescere”

Vicine ai vertici, per ora, dell'A2, le due squadre hanno mostrato solidità e si sono già ritagliate un ruolo da protagonista. Dove possono arrivare? “Sono state costruite per essere protagoniste. Hanno tutto per andare ai play off e giocare un ruolo importante”

Tra i più attesi, e temuti, della partita di domani c'è un certo Moretti, ma non ha la maglia bianconera. “Davide sta facendo bene, perché è in grande sintonia con il coach e lo staff tecnico. Treviso è oggi una piazza adatta a lui, Pillastrini un signor allenatore di grande esperienza, capace di far crescere i giovani. Il posto ideale”

E, a proposito di giovani, che ne dice dei ragazzi della Virtus? “Li conosco tutti molto bene, avendoli visti tante volte seguendo le partite di Davide. Hanno la fortuna di avere un bravo coach come Ramagli, al quale sono legato non solo perché è toscano come me. Ha già alle spalle una carriera importante e un futuro altrettanto grande. Saprà farli crescere bene, i ragazzi della Virtus”

"FORTITUDO SANGUE BIANCOBLU": L'AUTOBIOGRAFIA DI DAVIDE LAMMA CON DAMIANO MONTANARI
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE