Flats Service Fortitudo Bologna - Avellino, cronaca

Flats Service Fortitudo Bologna – Avellino 92-64

Ok, prima si era scherzato. Va bene che né Livorno né Avellino siano squadre da primi posti in classifica, ma la semplicità con cui la Fortitudo new style le ha piallate fa pensare che, boh, forse prima i giocatori avessero tutti le scarpe slacciate, vattelappesca. Giro di palla che fa segnare un po’ tutti, difesa che dopo le prime difficoltà strozza gli irpini, partita in ghiaccio dopo 15’: ci siamo capiti.

Cronaca

Si parte con la Fortitudo che fin dalle prime battute ha gioco facile dei cosplayers dei Boston Celtics: si difende, si tripleggia, e pur con qualche ritardo nei ribaltamenti difensivi si è già 20-6 al 5’. C’è il nuovo esordio di Aradori, una Avellino che ha tiri non contestati che finiscono spesso sul ferro, ma con cotanta abbondanza offensiva si può perdonare (forse) qualche buco dietro. Tutto molto fluido, 30-18 al 10’.

Fantinelli è immarcabile per i suoi dirimpettai brevilinei, si viaggia ad un assist ad azione e al doppiaggio (36-18 prima, 40-20 poi): si difende anche, arriva la doppia cifra di assistenze prima ancora della sirena per una tripla di Battistini che fa dire al tabellone 47-22. Non c’è gara, c’è spettacolo anche in panchina con gli shampoo per Giordano e Battistini, +29, ci sarebbe da chiedere la sospensione per manifesta superiorità, 51-24 al 20’.

Il +30 arriva con bomba di Panni aspettata (era a 3/36 in stagione) come nemmeno la mano de Dios, e la cosa lo galvanizza portandolo ad altri due cesti mentre è chiaro che si sta giocando un infinito garbage time. Si fa 72-38, 74-42 al 30’.

Spazio per Aradori e per un po’ di panca, mantenendo comunque l’attenzione alta continuando a girar giocatori in tutti i modi. Senza alcun rischio di patemi, nemmeno per sbaglio: Maglietti prova a ravvivare la giornata litigando con tutti, ma non è cosa. Si sfiora il quarantello, basta così anche se nel finale si scende sotto i trenta.