Il coach della Fortitudo Matteo Boniciolli - in conferenza stampa - ha presentato la partita di domani a Jesi, nella quale esordirà il nuovo straniero Mitja Nikolic.

Mancinelli è rientrato dopo una settimana di stop, non sta ancora benissimo ma ha fatto due allenamenti consecutivi, e questo unito all'ingresso nei ranghi di Nikolic mi fa iniziare a vedere un po' di luce in fondo al tunnel. Con 40 giorni di ritardo stiamo iniziando a essere quelli che volevamo essere, speriamo in un po' di buona sorte per continuare ad allenarci così, perchè continuo a credere che siamo una buona squadra. Quindi Nikolic abile e arruolato, e Mancinelli in campo domani, salvo sorprese delle ultime ore.

Come cambia la struttura della squadra con Nikolic? Si alza il livello di know-how cestistico, Mitja è un giocatore che conosce il basket. Si abbassa un po' l'imprevedibilità, e se posso fare un esempio facile da capire per i tifosi dico che torniamo a essere una squadra simile a quella dell'anno scorso, con un'ala piccola di ruolo, eccellente tiratore e gran difensore, più votato al gioco di squadra. Questo per i miei giocatori è una grande fortuna: alcune squadre del nostro campionato vivono sulla coppia di americani che produce 50 punti in due, e gli altri vanno su e giù per il campo e vivono di quello che gli viene concesso. Noi diamo a giocatori italiani che vogliono andare in serie A un ruolo da protagonisti, e non da passacarte. Il dato importante è che la struttura ci sia, e poi io ho molta fiducia in questo gruppo, sta alla loro intelligenza e alla loro ambizione capire che qui gli viene chiesto di esercitare un ruolo da protagonisti. Mitja è con noi da più di un mese ormai, si è sempre allenato bene, il suo ingresso sarà indolore. Sono contento che finalmente ci si possa allenare non rincorrendo sempre le emergenze, questo nel lungo periodo pagherà sicuramente.

Jesi? Ho molta stima di loro, soprattutto di coach Cagnazzo che - valutata la forza lavoro a sua disposizione - ha deciso che gli americani amministravano il 60% dei possessi della squadra, ed è stato bravo a far capire agli italiani che potevano lavorare per gli americani e di trarne i benefici conseguenti. Maganza e Benevelli stanno giocando bene, ad esempio. Hanno vinto le prime tre partite, e perso le successive tre senza mai mollare, senza nel finale. L'atmosfera sarà molto simile a quella di Mantova, che veniva da sei sconfitte in fila e una vittoria ai supplementari. Il nostro primo compito sarà quello di smorzare la loro irruenza.

Ci sono due dati oggettivi: noi abbiamo una cesura. Giochiamo tre partite, le due di Supercoppa e Chieti, come l'anno scorso, poi c'è lo shock di Verona e da lì in poi giochiamo in maniera diversa. C'è difficoltà ad entrare in partita nei primi quarti, siamo andati sempre sotto, poi in casa recuperi con l'aiuto del pubblico, in trasferta è più complicato. Per questo abbiamo cambiato tipo di allenamento, accorciando i tempi di riscaldamento e chiedendo intensità da subito, andando un po' a rischio di infortuni ma cercando di risolvere così questo primo problema. Il secondo è un problema tecnico/tattico: la nostra prima linea difensiva, che l'anno scorso era la migliore d'Italia, quest'anno è stata molto alterna. Prendiamo tanti punti dagli esterni avversari, l'efficacia dell'anno scorso a oggi non si è ancora vista. E questo mette in difficoltà anche i lunghi, e dato che si parla spesso di Knox abbiamo fatto un raffronto numerico tra lui e Daniel e con la produzione complessiva dei centri del nostro girone. Come produzione complessiva Justin è secondo nel girone, al pari dell'americano di Ravenna e dietro soltanto a Lawson che però gioca 6' più di lui di media. Da un punto di vista statistico Justin è il secondo centro del campionato, e lo dicono i numeri e non io: punti, rimbalzi, percentuali, eccetera. E' chiaro che è un giocatore di non enorme mobilità, come quella di Ed l'anno scorso, che però non era compatibile né con le risorse necessarie per firmarlo, né con Mancinelli, essendo entrambi giocatori prevalentemente d'area. Anche lui soffre dei problemi della prima linea difensiva. Anche se questi problemi stiamo iniziando un percorso specifico, che avremmo dovuto iniziare prima ma che non è potuto svolgersi per i problemi di infortuni che ben conosciamo. I due giocatori più importanti presi sul mercato li abbiamo avuti o nulla come Ruzzier, o poco come Mancio. Io vedo il bicchiere mezzo pieno, perchè la squadra è riuscita ad arginare le difficoltà vincendo la Supercoppa e avendo il 50% di vittorie in campionato, essendo a due punti dal secondo posto, facendo finta che Roseto continui così per tutto l'anno. Io sono contento di come siamo stati bravi a tappare i buchi.
Poi se uno pensa che avere Ruzzier e Mancinelli a roster ma non in campo perchè infortunati sia sufficente a vincere tutte le partite di 20 punti, e reclama l'intervento di un badante perchè io non sarei in grado di mettere i giocatori in campo, allora il problema è suo.

Le condizioni di Ruzzier? Sta crescendo, domenica ha giocato 27' di discreto livello, e io so che può dare di più. E credo che i 31 punti di Candi siano molto dovuti al fatto di avere di fiano uno che l'ha sgravato da compiti organizzativi. Questo non significa - come ha detto qualcuno che capisce poco - che Leonardo è una guardia e non un playmaker, perchè allora dovreste spiegarmi cos'è Hickman, per esempio. In Italia un playmaker con punti nelle mani viene visto con sospetto. Leo non farà sempre 31 punti, ma a roster completo è un'opportunità in più che abbiamo. 

Il video della conferenza stampa, grazie a Sportpress



(foto Schicchi - il Resto del Carlino)

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