La presentazione di "Virtus Campione" in Sala Borsa
In Sala Borsa è stato presentato il libro "Virtus Campione", scritto da Dario Ronzulli con le foto di Matteo Marchi, edizioni Minerva.
Le parole degli intervenuti.
Marco Belinelli - L'anno scorso è stato particolare, per tanti motivi. Ho capito che potevamo vincere lo scudetto dopo gara 3 a Milano. Con Venezia la serie è stata complicata, e voglio nominare il grande eroe di gara 5, Toko Shengelia. Milano era forte, e vincere gara 3 e gara 4 a Milano mi ha fatto capire che potevamo vincere. Per me è stata una stagione complicata ma allo stesso tempo fenomenale, perchè ho finito la carriera con lo scudetto. Non è semplice finire la carriera vincendo qualcosa. Ma quando ho finito in Virtus dopo 13 anni in America abbiamo trovato un accordo subito perchè volevo portare la Virtus ai livelli dove deve stare. Abbiamo vinto uno scudetto subito e un altro adesso, non poteva esserci fine migliore per la mia carriera.
Ringraziamenti? La mia carriera è stata lunga, ho avuto la fortuna di avere tantissimi grandi allenatori e compagni di squadra, non sarebbe giusto parlare di una persona sola. Un grazie particolare, e non lo dico perchè siamo qua, al presidente Zanetti e alla società Virtus, perchè dopo i 13 anni in America avevo ancora tanta voglia di giocare e vincere, e la Virtus mi ha dato questa possibilità.
La Belinight? Ringrazio la società, spero sia una bella giornata. Sarà molto emozionante, spero ci siano tante persone, avrò le mie bimbe accanto a me.
Matteo Marchi - Le scuole di foto ci sono, io non le ho mai fatte. Venire in Virtus mi ha dato la possibilità di affinare tutto, e di raccontare cosa succede da dentro, da una posizione privilegiata. Cerco di essere un occhio a disposizione di tutto, una mosca nel muro, non si dovrebbe notare la mia presenza. Abbiamo raccontato una storia, e ringrazio tutti. Una vittoria come questa può andare sullo scaffale di casa di tutti.
La scelta delle foto? Io ho fatto una prima scrematura, poi mi sono fatto aiutare da Dario e da Minerva.
Dario Ronzulli - Lavorare con le foto di Matteo Marchi è facile, si vede che c'è un legame umano forte tra lui è i giocatori. La difficoltà - ma è stato anche divertente - è stata quella di metterle in un ordine narrativo. Questo scudetto ha regalato tanto pathos, e mi fa piacere se i tifosi si sono emozionati per mio tramite.
La vittoria col Baskonia in Eurolega a gennaio, piena di infortunati, ha significato molto. Partita ininfluente ma la squadra gioca una gran partita, di cuore, e vince. E questo è quel che si è visto dopo, da Belgrado in poi. E' stato uno scudetto di cuore. La grande forza della squadra di quest'anno invece è l'entusiasmo. Squadra giovane, piena di entusiasmo, che ha voglia di divertirsi. Finora mi pare questa la caratteristica.
Roberto Mugavero - Questo libro è nato un po' per caso. Avevo fatto con Minerva il libro della Coppa Italia del Bologna. Seguivo la mia squadra del cuore, tutta la nostra famiglia tifa Virtus, mia moglie era la commercialista della Virtus quando c'era Porelli. Vedevo queste foto di Matteo Marchi, e me ne sono innamorato. E l'ho chiamato, e abbiamo deciso in pochissimi secondi. Grazie alla Virtus, che ha una grande attenzione per la cultura.
Massimo Zanetti - Sono il presidente più longevo, sono 12 anni che mi sopportate. E' una sera speciale, per il luogo dove siamo intanto. E poi per Marco Belinelli, la grande soddisfazione di finire la carriera con uno scudetto, così importante per noi e per la storia della Virtus. Colgo l'occasione per dire che il mio amico Alberto Bortolotti - non l'abbiamo mai annunciato -è il nostro addetto stampa, il nostro responsabile relazioni esterne. La Virtus ha 153 anni, e sono orgoglio di essere il presidente del settore basket. Nonostante delle persone sperano che io me ne vada io resto senza problemi, non sono eterno ma cederò lo scranno solo quando troverò qualcuno che porti avanti la Virtus con lo stesso amore. E' lo scudetto di Marco Belinelli e Toko Shengelia, che io considero degli eroi, vincere dopo quello che è successo durante l'anno è stata un'impresa, con lo sponsor che ha ridotto l'investimento, i problemi in società, l'andamento è stato un po' pesantino. E' stata una soddisfazione incredibile, una gioia incredibile, per me e per tutti loro. Ora torniamo in Fiera, sono andato a vedere la Davis ed è migliorata molto. Sarà una bellissima arena, spero sarete in tanti a fare festa a Marco.
Capire che avremmo vinto? L'anno scorso ho avuto decisioni dure e dolorose da prendere. Mi sentivo responsabile. E' stata un'annata particolare. La sera della partita con Venezia avevo i polsi che tremavano... dopo però ci credevo, anch'io.
Volevo dire una cosa su un articolo uscito. Tutte le società di basket non sono società a scopo di lucro, il basket costa. Tutte le società hanno bilanci particolari, e o il presidente o i soci sanno che devono sostenere la società. Le società ti prendono il cuore, o uno ci crede o non ci crede. E quelli che guardano i numeri sono persone che non ci credono.