Alessandro Gentile, l'eroe di Varese con i suoi 32 punti, è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio e Luca Aquino sul Corriere di Bologna e sulla Gazzetta dello Sport.
Ecco un estratto delle parole del numero 0 bianconero.

E' stata un'incredibile prestazione di squadra. E' giusto sottolineare come ci siamo chiusi in difesa nel finale, con Slaughter che ci ha dato tanto in quelle situazioni calde.
Si è sbloccato qualcosa? Sicuramente, dopo l'ultimo filotto di sconfitte sapevamo che dovevamo uscire da questa situazione. Siamo una squadra nuova ma molto ambiziosa: lo dovevamo a noi stessi, alla proprietà e alla società una vittoria del genere. Abbiamo sbandato, reagito, sprecato, ma sempre lottato. E' un successo molto, ma molto pesante. Rimanere in partita anche quando le cose non vanno bene, restare lì con la testa: questa è stata la chiave.
I 14 punti segnati tra ultimo quarto e supplementare? Ho visto che in quei momenti avevo spazio perchè mi sfidavano al tiro. Ho cercato di prendere tiri puliti e per fortuna sono andati dentro. Una vittoria che vale doppio, questo è quello che conta. Se giochi bene e perdi, ti resta l'amaro in bocca.
Si è visto il miglior Gentile? Lo lascio dire agli altri, sono abituato a ricevere giudizi e valutazioni, quindi tendo a non giudicare me stesso ma la squadra. E' quella ciò che mi interessa. Al 2018 chiedo la salute perchè personalmente la cosa più importante è non avere infortuni e poi spero sia un anno di soddisfazioni per la squadra e i tifosi.
La partecipazione alle coppe sarà una discriminante per scegliere se restare? Non lo so. Le coppe mi mancano, sono un'esperienza bellissima per un giocatore. Spero che in futuro, a prescindere da me, questo club torni al massimo livello europeo.

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BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91