Renato Villalta è intervenuto durante la scorsa puntata di Tutti in piedi per le VNere, nuovo programma dedicato ai tifosi Virtus in onda tutti i mercoledì, dalle 18 alle 19, su Punto Radio.

Insieme ai conduttori Alessandro Iannacci e Francesco Strazzari, Villalta ha presentato in veste di doppio ex il match Treviso-Virtus Bologna.

“Sono nato a Treviso, o meglio, in provincia. Durante la mia carriera ho avuto la grande opportunità di giocare per entrambe..Sabato c'è questa partita molto sentita da ambo le parti. Sarà sicuramente una partita che tutte e due le squadre vorranno vincere".

Villalta ha anche commentato il presente bianconero, in particolare il grande attaccamento dei tifosi al gruppo.
"Innanzitutto, le squadre che vincono piacciono sempre... È utopia dire: 'Mi piacerebbe vedere la squadra giocare bene e divertire, se perde o vince fa lo stesso'. Non è mai così, la squadra deve vincere. In realtà quest'anno seguo poco la Virtus, se non in televisione o sui giornali. Mi sembra una squadra ben assemblata. Ci sono i giovani. Come si sa, possono far bene, ma anche sbagliare. Nonostante ciò fanno innamorare la gente, perchè il giovane ci mette la voglia, la determinazione, forse più degli altri. Questo può essere un fattore. Poi, ovviamente, il primo posto attuale garantisce un certo affetto verso questa squadra qui di giovani".

Renato ha ricordato i grandi giocatori con cui ha condiviso il parquet dell'attuale palestra Porelli.
"Per me è stato un onore aver avuto la possibilità di giocare con questi campioni fantastici. Ho attraversato un periodo bellissimo della storia della Virtus con questi personaggi. Bene o male, siamo riusciti, insieme ad altri, a portare a casa dei risultati forse impensabili. Avere la possibilità di allenarmi con Roberto Brunamonie Richardson. Uno dei migliori era Jim Mcmillian, un'enciclopedia vivente. Mi ha consentito di imparare tanto ad ogni allenamento, semplicemente guardandolo: come faceva lui il gioco senza palla, la tecnica di tiro, come difendeva... Un altro era Kresimir Cosic. Ne ho visti veramente tanti, non me ne vogliano se dimentico qualcuno...".

Un pensiero su come migliorare il futuro del basket italiano: "Il movimento basket deve aver la forza di poter riscrivere le regole, delle regole che vadano bene a tutti, poche ma che siano aggiornate..Dal mio punto di vista è assurdo che ci sia solamente una promozione in A, è assurdo che si faccia un campionato con due gironi di A2, è assurdo vi partecipino tutte queste squadre dal grande passato. Tutto ciò va a discapito della qualità del gioco. Naturalmente al giorno d'oggi l'aspetto economico è primario, quindi queste società hanno avuto momenti di fasti e adesso stanno cercando, ognuno a casa propria, di riportare in alto la città e il nome. Io la vedo dura finchè le società o il movimento non sti ritrovino senza pensare al proprio orticello, per riscrivere delle regole, poche ma chiare e rispettate da tutti. Naturalmente c'è anche l'aspetto del settore giovanile che va evidenziato, in serie A1 ci son troppi stranieri, e quindi non si da spazio ai giovani. Potrei trovare tanti altri motivi, ma non è questo il momento..".

Non è mancato un commento sulla sconfitta contro Ferrara arrivata a tempo scaduto: "Ha fatto bene l'allenatore Ramagli a dire di non cercare alibi, perchè lo sport è fatto così di particolari. Sbagliano i giocatori, possono sbagliare anche gli arbitri, fa parte del gioco. Sicuramente, la Virtus non si doveva trovare in quella situazione in parità allo scadere, perchè evidentemente avrebbe dovuto fare un'altra partita fin dall'inizio...Un errore, o una svista arbitrale, o un tiro sbagliato possono starci. Successe anche a me, durante la mia carriera. Durante un derby feci canestro al limite del tempo, probabilmente era già scaduto. Ancora, ricordo una vittoria contro la Spagna durante un Europeo a Torino. Tirai per ben due volte, la seconda volta ho fatto canestro, e tutte e due erano fuori tempo massimo. Anche questo è il basket. Quando dico di riscrivere le regole, parlo anche delle strumentazioni che possano prevedere anche queste situazioni, come l'instant replay eccetera. Sarebbe utile allo sport poter migliorare e risolvere le partite decise per una svista arbitrale".

Infine, Villalta si è divertito a tracciare il suo quintetto ideale all-time della Virtus, coach compreso:
"Questa è una domanda incredibile... Ho tantissimi nomi in testa, sicuramente ne dimenticherò qualcuno. Jim McMillian e Cosic devono esserci per forza. Non ho mai giocato con Danilovic e con Ginobili, però per quello che han fatto vedere non possono essere esclusi. Mi piaceva da morire Rigaudeau, ma anche Roberto Brunamonti e Caglieris... È difficile trovare 5 giocatori, magari avessi avuto questo problema e l'onore di giocare insieme a tutti grandissimi. Come allenatore, a me è piaciuto molto Dan Peterson, mi è piaciuto naturalmente Alberto Bucci per le grandi vittorie. Farei questi due nomi. Per gli allenatori è un po' più semplice, di giocatori ce ne sono tanti, ne sono passati tanti, la storia della Virtus è talmente importante e grande che sicuramente ne ho dimenticati di importanti. Mi vengono in mente ora Bonamico,Generali, e tanti altri... Lascio il compito ai prossimi ospiti allenatori di schierare il quintetto ideale.”

CENTO, SABATO SERA IN TRASFERTA A MILANO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE