In vantaggio praticamente fin dal primo minuto, e capace di gestire quelle poche iniziative ferraresi per provare a rientrare in partita: la Fortitudo torna alla vittoria in trasferta dopo il KO di Piacenza (campo su cui, beffardamente, oggi ha fatto gol l’ultima della fila, Cagliari) facendo il suo solito compito. Ovvero distruibire palloni e responsabilità, pur senza Mancinelli: cosa che Ferrara, fin troppo legata alle lune di Swann e Hall, non riesce a fare se non in parte. E allora si continui la corsa in classifica, aspettando il big match della domenica mattina, o quasi, tra sette giorni.

Si parte in modo anche abbastanza ordinato, poi è un attimo che le linee si sfilaccino e, specie Ferrara, facciano saltare le organizzazioni collettive per andare di solisti. I padroni di casa ne hanno due, e di fatto gira tutto dalle loro mani, la Fortitudo ne ha qualcuno di più, ed è per questo che nell’equilibrio medio qualcosa arrida più al capoluogo di regione, che fa 21-17 al 10’.

La Fortitudo gioca con il pilota automatico, affondando con Sgorbati e Pini fino al massimo vantaggio (29-19). Qui Ferrara inizia a capirci qualcosa, distribuisce i palloni in modo leggermente meno tirannico e scopre che anche gli altri possono provarci: ne escono le triple di Liberati e Calò, tra gli altri, lasciati troppo soli dalla difesa bolognese. Era vantaggio, diventa maggiore equilibrio, ci pensa Hasbrouck allo scadere a rimettere un po’ di spazio tra le caravelle, 46-39 al 20’.

Al rientro, la famosa inerzia è tutta ospite, con l’attacco che attacca e la difesa che difende: semplice ma essenziale, girando le responsabilità e isolando sempre di più gli spauracchi Hall e Swann. 9-2 in 3’ per raddoppiare il divario dell’intervallo, poi la Fortitudo tiene botta senza particolari patemi, concedendo qualcosa di forse inevitabile ai colored altrui, ma senza perdere la maniglia. 68-54 al 30’.

Swann impazzisce, è il principale se non unico produttore del break che prova a riaprire la gara e che rimette Ferrara a -6. Paura di spavento? No, perché Lassie è tornato a casa (e forse gli applausi da ex del prepartita lentamente scemano), e con due triple aggiusta quell’abbastanza per limitare i danni. Il clima si scalda un pochino, tecnico a Martino che fa il pari con quello preso da Hall qualche azione prima, ma la doppia cifra di divario resta più o meno intonsa rendendo il finale privo di ulteriori cardiopatie.


( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI