Vittoria sofferta, ma vai te a dire qualcosa alla Fortitudo, in una giornata dove per forza di cose ci sarebbe stata attenzione su svariati argomenti, ma anche la pura statistica. E alla fine – segnalato da Martelossi nel post partita – gli arbitri hanno usato il bilancino: 17 falli a testa, 15 liberi a 14 per Bologna. Pura statistica, tutto qua. Per il resto, la Fortitudo si salva sfruttando il fatto che, intanto, l’ultimo tiro di Mantova è stato un autentico regalo (Giachetti che palleggia e decide di tirare una inutile pietrata), e che ci sia stato qualcosa oltre a Knox. Che ha quasi trentellato, pur non sembrando vera e propria roccia difensiva (31-41), e che ad un certo punto sembrava l’unico approdo disponibile per i compagni. Così è servito che qualcuno ricordasse il più classico dei “ci sono anche io”: è arrivato Mancinelli, bene così.

Tanto equilibrio, giocatori – specie tra gli esterni – non al massimo, ma avversaria che non era di quelle che si potevano ipotizzare arrivare al Paladozza in infradito: la Fortitudo ha svariate cose da mettere a posto, specie l’equilibrio tra i piccoli dove un po’ di giocatori dovranno ricomprendere le proprie posizioni e le proprie responsabilità. Boniciolli lo fa presente, che serve stare molto più attenti a tante cose, perché poi alla fine la differenza tra un pareggio e una vittoria è davvero poca roba. E regalare un quarto o quasi agli avversari, forse, non è il modo migliore per presentarsi in una partita. Comunque sia è andata, in un campionato dove davanti stanno tutte rallentando, e anche trovare una propria continuità casalinga, in attesa delle prossime trasferte, potrebbe essere cosa buona e giusta.


Shine on you crazy diamond - Il risveglio di Mancinelli che ha preso il posto di leader accanto a Knox. E lo stesso Knox: dietro non sarà il Verme, ma intanto se rischia il trentello, ben servito dai compagni, qualcosa sul piatto lo mette.

Another brick in the wall - A parte Ruzzier, che comunque ci ha messo un po’ a svegliarsi, il settore esterni ha faticato, come se adesso, con la tanta concorrenza tra giocatori, ogni domenica ci si debba prima guardare e chiedersi chi potrebbe essere quello più in clima con la partita. Perdendo quindi tempo e minuti importanti.

(foto Fabio Pozzati)

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