GARA 5 NELLE PAROLE DI DUSAN VUKCEVIC
Aggiustate le cose con Biella, dopo uno scambio di telefonate e un comunicato della società che dice Virtus Pallacanestro Bologna conferma il prezzo di 10 euro per i biglietti dei tifosi ospiti che vorranno recarsi al PalaMalaguti, nella speranza che il pubblico di Biella sia molto numeroso. La società esprime stima e simpatia nei confronti di Pallacanestro Biella e auspica che Gara-5 sia una grande festa dello sport e una promozione per il basket con un pubblico caldo e appassionato ma corretto: se i fatti di gara 4 sono stati archiviati, ora è il momento di provarci davvero, per una Eurolega che, è vero, non era nelle intenzioni di settembre, ma che sarebbe un peccato mortale perdere all’ultima curva.
Con una statistica inquietante: la Virtus, nella sua storia, non ha mai perso una gara 5. Non è il caso di farlo contro l’Angelico. Che si presenta carica, motivata, in una città che le portò bene anni fa, quando (altra squadra e altro parquet, comunque) proprio sotto le Due Torri ottenne la promozione in serie A.
Il prepartita ha visto le parole di Dusan Vukcevic:
Tutto dipende da noi, che siamo superiori a loro anche se dobbiamo stare attenti perché loro sono comunque una squadra forte. Molto dipenderà da come iniziamo, affrontando una squadra “selvaggia” che è sempre pronta a trovare il canestro ogni volta che trova un buco, ha tre americani forti, ma sappiamo che Biella non è solo quei tre. E comunque ripeto, siamo più forti di loro, e penso che la gara 2 a casa loro abbia dimostrato che c’è una certa differenza tecnica tra le due squadre. Giochiamo per andare avanti, fisicamente siamo più forti, e c’è l’entusiasmo per fare bene con fisico e talento.
Io cercherò di vincere, per me, per la mia carriera, per fare cose buone per me ma anche per la squadra e per la società. La fiducia c’è: siamo 10-12 giocatori che sono padroni del proprio destino, in un gruppo che può avere tante rotazioni, cosa che nei playoff è indispensabile. Io so di dover entrare sempre nel secondo quarto, e che spazio per me ci sarà sempre, anche perché il secondo tempo è più importante del precedente, e comunque tutti vanno in campo, poi è la partita a decidere chi è in giornata e chi no. E’ un sistema che usiamo da anni e che funziona.
Siamo una grande casa, e tutti vogliono vincere contro di noi cercando di dare il massimo come se fosse la partita della vita, e anche i tifosi ospiti vengono da noi nella speranza di vedere un grande spettacolo. Noi siamo un po’ stressati, giochiamo in casa e vogliamo vincere cercando magari di giocare anche bene. Dovremo usare tanto la nostra arma principale, la difesa, perché se concediamo agli avversari 100 punti diventa poi difficile vincere. Speriamo tanto anche nei nostri tifosi, che devono essere il sesto uomo in campo, e speriamo in un arbitraggio migliore di quello di gara 4, quando abbiamo avuto pochi tiri liberi a favore. Sarà una giornata calda, e speriamo che un buon inizio faccia sì che gli arbitri ci facciano giocare la nostra difesa. Chiave della partita sarà riuscire a limitare il loro trio di americani, giocatori che possono fare 60 punti a partita. Fermiamoli dietro, poi andiamo a giocare in attacco. Ora ci siamo allenati anche contro la zona, e speriamo di non dover affrontare un altro supplementare. A Siena vinsi un campionato senza perdere mai, ma ogni anno fa storia a sé: intanto cerchiamo di vincere domenica, poi penseremo al seguito.
Poi non parlo di altro, l’Eurolega è un’altra cosa, completamente diversa dal campionato italiano. Io lo posso dire perché ci ho giocato per anni. E’ il nostro obiettivo attuale, ma dobbiamo ancora ottenerlo, per cui discorso rimandato. Abbiamo fatto una stagione da 34 partite e il terzo posto è la risposta a chi chiede se meritiamo di andare avanti o no: meritiamo di andare avanti, e fino ad oggi abbiamo vinto quattro partite su sei contro Biella, questo vorrà dire qualcosa. Noi siamo contenti di quanto fatto fin qua, nessuno se lo aspettava un campionato simile, non dimentichiamocelo.
Io adesso mi sento bene, sono uno dei giocatori più esperti di questa squadra dopo Travis Best, per cui tra me e il coach c’è fiducia, lui sa che può affidarsi a me nei finali di partita, e in questi due mesi ho dimostrato di poter prendere la squadra sulle spalle. E’ stata fin qui la mia miglior stagione, qualcosa che ogni giocatore ha nella propria carriera: qui mi sono trovato bene fin dal primo giorno, mi sono sentito a casa mia.