E’ tutto molto bello: la festa della città, i costumi medioevali, le magliette celebrative. Poi però Legnano si accorge che forse non era il caso di invitare la Fortitudo, e la gioia lombarda si limita a metà strada. Bologna vince di nuovo in trasferta, ufficializzando che la problematica di inizio stagione all’allontanarsi dal Paladozza è finita, e dimentica per un attimo i guai casalinghi di Trieste. Facendo partita solidissima, non concedendo niente in difesa dopo un inizio sofferto, e addormentando la domenica una volta capito che non c’era motivo di fare cose diverse. Tutto bene, quindi, restando per questo aggrappati al resto della vetta.
Oche vivissime, nei primi minuti, in casa Fortitudo: la palla gira veloce, Daniel e Montano fanno più o meno i propri comodi, e Legnano sembra arrivare sempre un attimo dopo. Ci si mette anche Flowers, si fa sempre canestro, e si viaggia a 3 punti al minuto scavallando la doppia cifra di vantaggio grazie ad un antisportivo di Pacher su Montano, e un successivo tiro da 4 dello stesso Montano. Tutto bene, benissimo, poi il denudar di tutta la panchina non porta ad immediati riscontri: qualche palla persa, difesa meno incisiva, arbitri che ridanno a Legnano quel che avevano dato prima a Bologna, e il +12 viene dimezzato. Infiniti viaggi in lunetta, 30-23 Fortitudo al 10’.
La qualità del gioco cala, la Fortitudo in attacco sembra fin troppo ragionatrice e non pronta a capire dove andare a cercar uomini caldi, e Legnano pur non recuperando del tutto resta comunque in partita. Si cerca di stare a galla, senza prendere l’inerzia in mano, e si ringrazia che Legnano, troppe volte, si accontenta del tiro da fuori e non di penetrazioni laddove Bologna non è che sia ideale nell’affrontare gli uno contro uno. Duecento volte i lombardi sbagliano il cesto del possibile -2 (o -1), e allora serve tornare da Daniel, oltre ad un passaggio con tripla di Raucci, per tirare sospiro di sollievo e chiudere 45-37 al 20’.
Flowers offre una scudisciata iniziale, ma resta una partita a scacchi tra chi non riesce ad uccidere e chi, invece, non riesce a rientrare. La Fortitudo sfrutta ben poco altri due antisportivi contro Legnano – indiscutibili – e subisce due triple in modalità viva il parroco, ma anche il sacrestano e il capochierico da parte di Palermo. Serve stare lì con la testa, serve continuare a dar foraggio a Daniel, 61-52 al 30’.
Ormai in campo c’è solo la difesa bolognese, con Legnano che commette il quarto antisportivo della partita, ma che sembra più frustrata che non in grado di restare in partita. Il black power bolognese domina, e il resto della domenica è solo ed esclusivamente uno stanco cercare di arrivare al 40’ senza farsi male e senza andare alla ricerca di guai che comunque, con una brutta caduta di Daniel sulla spalla, rischiano di arrivare. Ma ad occhio, solo spavento. Finisce 67-76.

SUCCESSO MOLTO IMPORTANTE DELLA MAGIKA A STABIA
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE