Si viaggia talmente bene da non dover nemmeno temere, nella serata in cui la Fortitudo torna a vincere dopo il KO di Piacenza ricordando che, finora, la capolista è e rimane lei. Cento è poca roba, in queste condizioni fisiche, e nulla può: Bologna ha sempre qualcosa di più, a partire dal giro di palla (28 assist) per rendere il derby, alla fine, una amichevole senza grossi patemi. Le cifre, quindi, con valutazione quasi al doppio (121 a 62) e una facilità di manovra che ha rischiato di farne 100 a Cento (ha fatto la battuta…) e che non ha dato altro da raccontare ai raccontatori.

Magari l’unica pecca è stato il rallentare del terzo quarto, con gli ospiti riportati a tredici quando erano stati anche ventisei, e vai te a capire se è stato problema di una Bologna con la testa già nel Badedas (o il Badedas sulla testa) o Cento che, alla fine, di uscire dal campo sotto un trentello non ne aveva voglia. Quisquilie e pinzillacchere, perché quello che serviva era vincere: ora Cento dovrà allungare le rotazioni perché in sette non si va da nessuna parte (Ebeling a breve), e la Fortitudo continuerà il suo tour della regione con altri due derby, il primo a Ferrara e il secondo in casa con Forlì. Lì ci sarà qualcosa da dire. Del martedì al Paladozza di ieri, proprio, altro non c’è se non che la prima sconfitta è stata discretamente digerita. Punto.

In ginocchio da te - Leunen è tanta di quella roba da farci un tutorial ogni volta che gioca, si potrebbe dire. Poi tutto il resto della squadra, l’ambiente, la serata di festa.

Non son degno di te - La schiacciata sbagliata di Ugoeccetera alla sirena che non permette la tripla doppia di Leunen, alla fine, è l’unica cosa storta della giornata.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI