Recalcati: non vedo l'ora che l'Italia salga sul podio, dopo più di vent'anni ho diritto all'oblio

Charlie Recalcati è stato intervistato da Alessandro Gallo sul Resto del Carlino.
Un estratto delle sue parole.
Gli Azzurri? Non vedo l'ora che salgano sul podio". Poi se l'Italia vince una medaglia mi fa un favore. Ogni volta ricordano le ultime medaglie: il bronzo agli Europei di Svezia nel 2003 e l'argento olimpico di Atene. Dopo più di vent'anni avrei diritto all'oblio.
Azzurri da medaglia o meno? Più teniamo il profilo basso e meglio è. Quando partiamo con il petto in fuori, poi, ci perdiamo. Con il basso profilo e la scarsa considerazione degli altri andiamo a nozze. La Nazionale è… competitiva. Ha una fisicità e un'energia pazzesche. Penso a Diouf, Akele, Niang e Procida. Prima c'era solo Pajola. Ora il play Virtus ha un bell'aiuto. E il Poz? "Trasmette fiducia, energia. E' così, spontaneo. Mi piace per quello. Anche se c'è chi…storce il naso. Non condivide gli abbracci e lo slancio di Gianmarco. Ma lui non è una macchietta. E' così. Va di slancio, gioca sull'emotività, costruisce amicizie importanti. E poi… E' cresciuto dal punto di vista tecnico-tattico".
Passiamo alla Virtus. Bella squadra. Scudetto meritato". Punti di forza? "Ne abbiamo parlato in chiave azzurra. Diouf, Niang e Akele sono cresciuti. Poi c'è Pajola". La squadra è cambiata tanto. "Sì, ma è rimasto Morgan. Quando ho letto che poteva andare, ci sono rimasto male. Senza nulla togliere a Shengelia, credo abbia fatto tanto.
Passiamo alla Fortitudo. Spero possa tornare in serie A al più presto. Manca il derby. Chance di promozione? Ci sono. Anche se la concorrenza non manca". Punti di forza? Mi ricordo Mazzola. Non è giovanissimo, ma sa farsi valere. In più? "C'è Benvenuti, che mi sembra una buona scelta. Così come Sorokas. Mi ricordo meno Moore, ma se l'hanno preso come straniero, vale". E poi Della Rosa. "Giocava in serie A. Porta esperienza. Lasciamo lavorare Caja.