L'ex patron della Virtus Alfredo Cazzola - oggi abbonato in parterre prima fila - è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

Ci sono le premesse di un bello spettacolo. Il rientro al Paladozza, un ottimo contenitore, mi ricorda tante belle esperienze. E poi, da tifoso, testimonio dell'ottimo lavoro fatto da Alberto Bucci e dall'azionista di riferimento, Zanetti, con i suoi collaboratori stretti.
Siamo partiti bene, ho la sensazione che con qualche rinforzo le ambizioni possano essere più ampie rispetto a quelle di partenza.


Vent'anni fa l'apertura notturna degli uffici di via Milazzo per far abbonare i tifosi. Fu una casualità, passavo di li, c'era già un sacco di gente seduta in attesa dell'apertura mattutina, mi fermai, entrai in ufficio e presi nota di questi abbonati stoici. Ora è un gran bel vedere il palazzo, ci si diverte già a esserci, con la coreografia. L'amore di Bologna per il basket è un orgoglio.

Ho parlato con Zanetti? Abbiamo un ottimo rapporto. Ha buttato il cuore oltre l'ostacolo, mi aspetto risultati importanti dall'attenzione che ci sta mettendo questo grande imprenditore.

Sui talenti di questa Virtus. Gentile ci sarebbe stato benissimo nella mia Virtus. Anche Slaughter è un ottimo giocatore.
I talenti è meglio averli? Hanno personalità, l'importante è saperli gestire, ma credo che tutti gli allenatori farebbero carte false per avere questo problema.


Il rapporto con Alberto Bucci, conosciuto dai Salesiani. Avevamo i calzoni corti, siamo amici. Alberto ha dato una mano decisiva nella risalita, un punto di riferimento straordinario.

Sul comprare pagine sui giornali per gli sfottò ai cugini della Fortitudo. Goliardia, che spero si possa continuare a fare. Il derby è stato il sale che ha spinto le società verso punte inarrivabili. A fine anni '90 Bologna era al vertice europeo, come Atene e Madrid, non male per una cittadina di mezzo milione di abitanti.
Oggi la città com'è? Molto più forte di quanto la si tenda a immaginare o misurare. Il low profile imperante non consente di stimare quanto questo territorio valga, con tutte le sue imprese, altro orgoglio.


La partita chiave dalla quale è nata la Virtus di Cazzola? Playoff'92, gara3 dei quarti contro Cantù. Ultima azione, drammatica: Brunamonti penetra, sembra chiuso. Invece scarica fuori per Binelli, canestro da due, semifinale e qualificazione in Eurolega. Danilovic per venire voleva la garanzia di giocare la coppa più importante. A quel punto scelse noi e non il Barcellona. Devo ringraziare Gus perché ci portò l'Europa e Sasha.

COMUZZO, "SARA' UN BEL BANCO DI PROVA". CINCIARINI ASSENTE
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91