(Foto Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Fortitudo Pallacanestro 103)

La stessa, identica, trama di Agrigento. Più di metà partita di vantaggi più inerziali che non tonici, poi all'inizio dello sprint l'alzarsi dai pedali con largo anticipo permettendo agli avversari di pareggiare e superare, terminando poi con il solo, alterno Aradori, a cercar disperate rimonte. La Fortitudo new-style, con 10 uomini 10 e rotazioni più garantite, bissa la sconfitta di domenica giocando una partita identica, portando Caja nel fine gara a dure accuse ai suoi, parlando di meno qualità negli allenamenti, superficialità e supponenza. Insomma, un bel panorama. Volendo evitare a priori le dietrologie di chi pensa che tre sia meglio di due, come posizione in griglia, è chiaro che qualcosa non è andato bene. E va bene che qua non siamo in Real Madrid, e che come diciamo da mesi nessuno si aspettava di essere, comunque, in una posizione di classifica così alta. Però è anche vero che va capito come mai, piano piano, si veda un leggero afflosciarsi di tante cose: vero che l'8-0 iniziale poteva essere illusorio, ma un po' grigiò è il 5-6 delle ultime 11.

Mercoledì di scarsa intensità, di sofferenze a rimbalzo non previste in precedenza, di flashback che fanno tornare a certe prove svogliate della passata stagione, quando in alcuni casi erano altre le priorità del gruppo, proprio nel momento in cui Caja ha allargato le rotazioni in maniera anche anomala (un cambio punitivo per Fantinelli e Aradori, con aggiunta discreta arrabbiatura, dopo nemmeno 4' di gioco) e, quindi, il trend sarebbe dovuto essere del tutto l'opposto. Forse, chissà, nelle teste dei giocatori si è instillata l'idea di rallentare i ritmi in attesa dei playoff, che tanto secondi o terzi conta quel che conta (a fine gara Valli, allenatore di Treviglio, ha parlato più o meno di conta poco per la classifca). Ma la speranza è che quelle accuse del coach siano state solo figlie della delusione contingente, e che non nascondano altre problematiche.

Just like heaven - Freeman ha fatto reparto da solo, magari ogni tanto girandosi verso Ogden a chiedersi come mai ieri avesse mandato il fratello più svogliato. Niente altro: Aradori ha fatto bottino ma latitando per buona parte del secondo tempo e faticando dietro come gli altri. Ma, almeno, davanti ci ha provato.

Disintegration - Giuri è diventato Panni, Panni è diventato Giordano, Giordano che intanto vince e si toglie una certa umana soddisfazione. Per ora dal cambio poco si è ottenuto, ma ieri tutti, così come domenica, sono stati lenti e non del tutto connessi.

 

Oggi "Euromario", il martedì alle 18 su Radio Basket Italia
Marko Pesic: non ho sentito voci sull'esclusione dell'ALBA, la cosa non è stata discussa