Il coach della Virtus Alessandro Ramagli è stato intervistato da Walter Fuochi su Repubblica, facendo il punto sulla situazione attuale della squadra e anche sul suo futuro.
Ecco un estratto delle sue parole.

Per la Virtus il peggio è passato? Si può dire che nella stagione del ritorno in A, la Virtus è oggi in una buona posizione. Poi, in ogni stagione, ci sono ore belle e ore grame. Ma se guardo indietro non lo vedo un peggio, a meno di pensare che solo presentandosi con una Vu sul petto, si sia autorizzati a spaccare tutto. Eravamo una squadra nuovissima, di costruzione anche particolare, con giocatori italiani importanti, giocatori saliti dalla A2, americani complementari. Un rodaggio era normale, poi sulle ore difficili sono contati pure gli infortuni.
Il rinforzo sul mercato non è arrivato, ma con Pajola si è arrivati a 10 giocatori. Sì, Pajola ci può stare, e sul rinforzo non vorrei più dir nulla, dopo averne parlato dentro la società. E' chiaro che, al completo, la squadra è competitiva. Ma 15 volte su 24 completa non lo è stata, e a volte con due, e non uno solo, pezzi in meno. Lì riflettemmo su un americano di garanzia, che poteva servire, dopo che - in precedenza - si era già parlato di un'addizione che avrebbe cambiato gli obiettivi, ma che il club non ritenne di fare. L'urgenza ora non c'è più. Poi, sul mercato, gli occhi sono sempre aperti.
Quante vittorie mancano per i playoff? Mai fatto calcoli. Mancano sette gare: possiamo vincerle o perderle tutte. A Cremona sarà durissima.
La conferma di Ramagli si gioca sul dentro o fuori dai playoff? Può essere, così va nel mio mestiere, anche se preferirei che, al di là dei risultati, pesassero su queste valutazioni i due anni di un lavoro che giudico buono. I cinquemila al palasport, l'entusiasmo ritrovato, un parterre che va riaccogliendo ospiti illustri dopo lunghe assenze sono dati che valgono quanto i risultati. E che si possono ascrivere al lavoro di un'area tecnica che, seguendo il carisma e la combattività di Bucci, un presidente che non devo certo spiegare io ai virtussini, ha fatto bene. Alberto è l'anima pulsante, con lui mi misuro ogni giorno, scambi veri, anche forti, perché capita di avere diversi pareri, ma poi scambi di idee puoi averli solo con chi ha idee. Ecco, vorrei che una conferma fosse legata a questo percorso, all'apprezzamento sulla persona. Poi so come va il mondo: nessuno ha obblighi con nessuno, ognuno farà le sue scelte come crede.

(foto Giulia Pesino)

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